Ibra, tocca a te? Pioli ci pensa e Zlatan prepara la prima da titolare

A Bologna lo svedese potrebbe giocare dall’inizio: valutazioni in corso da parte del tecnico. Fin qui Z ha messo insieme 75 minuti partendo tre volte dalla panchina

Quella punizione non è andata benissimo. Al momento della rincorsa qualcuno fischiava, ma nove decimi del Dragao era terrorizzato da Ibrahimovic che prendeva la mira per armare il suo destro. Una palla inattiva probabilmente era l’unico modo di cui disponeva l’altra sera il Milan per fare gol al Porto, ma quel destro è andato malissimo. Dritto in curva, in decollo verso il cielo come un jet appena partito.

Quella punizione non è andata benissimo, ma è anche così che Ibra sta cercando di tornare Ibra. Un ritorno forzatamente lento, cercando magari di lasciare un segno tangibile ogni volta che si mette piede in campo. D’altra parte c’era riuscito nelle uniche due apparizioni precedenti: un gol nella mezzora contro la Lazio, la presenza inquietante e destabilizzante nell’area avversaria sull’autogol di Gunter in Milan-Verona.

Altri 9 in gol

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In Champions il timbro non è arrivato, e non certo perché Ibra sia uno a corto d’esperienza nei contesti europei più difficili. Semplicemente, manca la condizione. La sua stagione fin qui è stata una via crucis medica. Prima la lunga degenza seguita all’intervento al ginocchio sinistro di metà giugno, poi la tendinopatia al tendine d’Achille della stessa gamba. Fuori otto partite su undici, la miseria di 75 minuti in campo, tre presenze entrando sempre dalla panchina, sebbene senza di lui il Milan abbia ormai imparato – da tempo – a camminare sulle proprie gambe. In dodici partite stagionali (undici se togliamo quella di Porto in cui il Diavolo non ha trovato il gol), oltre a lui sono andati a segno 9 compagni diversi, spalmati su tutti i reparti. Pioli e Zlatan sanno perfettamente che occorre una gestione sapiente e prudente.

Acceleratore

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Il giocatore l’ha detto di se stesso già diverse settimane fa (“devo ascoltare il mio corpo, non sono Superman”), l’allenatore lo aveva chiarito prima del Portogallo (“aumenterà il minutaggio, ma non partirà titolare”). Il problema è che anche Giroud non è in condizioni ottimali, sebbene abbia nelle gambe più vitamine dello svedese. Ecco allora che la forbice tra il minutaggio fra i due senatori è destinata a ridursi sempre di più. Il punto d’arrivo per Pioli ovviamente sarà ritrovarsi col classico dubbio di vigilia fifty-fifty, ma nell’attesa Zlatan spinge sull’acceleratore come d’abitudine. C’è un primo traguardo stagionale da raggiungere, ovvero la prima uscita da titolare. Per capire bene lo stato di salute di Zlatan, per capire il livello della sua imprescindibilità. O meglio: per capire se è sempre imprescindibile. Il debutto stagionale dal primo minuto: un traguardo che Ibra vorrebbe tagliare già sabato a Bologna e che Pioli valuterà attentamente fra oggi e domani. Le possibilità ci sono.

E intanto papà Griezmann…

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Chiudiamo con un piccolo appunto sull’infelice uscita di papà Griezmann sui social, che ha coinvolto Ibra: “Zlatan giallo e Antoine rosso. Banda di pagliacci”, ha scritto in riferimento all’espulsione del figlio per un intervento su Firmino in Atletico-Liverpool e al (brutto) fallo di Ibra su Mbemba in Porto-Milan punito con l’ammonizione. Detto dal padre di un giocatore la cui squadra ha sbancato San Siro su un rigore inventato in pieno recupero, fa un certo effetto.

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