Ibra rompe il silenzio: “Nel mio mondo non c’è posto per il razzismo”

Zlatan sui social il giorno dopo la rissa con Lukaku: “Siamo tutti uguali e tutti giocatori, alcuni meglio di altri”. Nessun problema fra lui e il Milan

Tutti attendevano il post, e il post ovviamente è arrivato. Alle 14.11 di mercoledì 27 gennaio Ibra ha preso la parola sui social per tornare sul caos della sera prima. L’ha presa più che altro per puntualizzare un concetto ben preciso: non datemi del razzista. Non a me. E così ha usato Twitter per scrivere questo: “Nel mondo di Zlatan non c’è posto per il razzismo. Siamo tutti della stessa razza, siamo tutti uguali! Siamo tutti giocatori, alcuni meglio di altri”. La conclusione ovviamente è in perfetto stile Zlatan, interpretabile a metà fra l’asserzione generale e magari, a voler essere più maliziosi, il riferimento a Lukaku. In fondo al post un link di Instagram che rimanda a un celebre video in cui due bimbi molto piccoli, uno bianco e l’altro di colore, si corrono incontro e si abbracciano con affetto.

Alla Bbc

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Non c’è altro per il momento. D’altra parte era emerso che Z aveva porto le scuse alla squadra (per l’espulsione) già nel dopo gara negli spogliatoi, concetto poi ribadito anche alla dirigenza. Insomma, a Milanello e Casa Milan nessuno vuole sentire parlare di caso Ibra, multe e cose simili. Viene anzi ricordato come lo svedese recentemente abbia rilasciato alla Bbc dichiarazioni importanti sulla lotta al razzismo: “E’ un problema di cui si parla da molto tempo. Credo che il calcio sia uno sport che connetta tutte le persone del mondo. Per questo motivo credo che il calcio sia una sola religione dove tutti sono i benvenuti. Credo si tratti di persone poco educate o poco istruite che non hanno idea di cosa significhi vivere nel 2020. Non importa da dove vieni, chi tu sia, di che colore tu sia. Siamo tutti uguali. O cambi, dando delle conseguenze reali, o non fai niente. In mezzo non c’è nulla, perché non aiuterebbe. Esiste il sì o il no”.

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