Ibra-Lukaku, Mancini: “Cose che capitano”. E su Balotelli…

“Sono cose che sono sempre capitate in campo e continueranno a capitare”. Così il ct della Nazionale, Roberto Mancini, in merito allo scontro nel derby di Coppa Italia tra Lukaku e Ibrahimovic, sul quale ieri la procura federale della Figc ha aperto un’inchiesta, annunciando anche la convocazione dell’arbitro Valeri. “L’arbitro li ha ammoniti, forse li poteva espellere ma la cosa finisce lì, ne abbiamo parlato fin troppo e non dobbiamo andare oltre – assicura il tecnico azzurro intervenuto a Tiki Taka – La Repubblica del pallone. Non penso debbano squalificarli per mesi, l’arbitro era lì e ha deciso per il giallo. Se avesse sentito qualcosa di particolare penso avrebbe fatto qualcosa però non so cosa si siano detti”.

Mancini su Pirlo e la corsa scudetto

Il Mancio sembra avere le idee chiare su Andrea Pirlo: “Certamente può fare l’allenatore. È chiaro che è all’inizio e può avere delle difficoltà perchè è diverso rispetto a giocare. Ci vuole un po’ di tempo per entrare nel ruolo dell’allenatore, ma è una cosa normale”. Per quanto riguarda la corsa al titolo ammette: “L’Inter la vedo molto bene e penso che questo possa essere un anno importante. Il campionato è molto aperto anche perchè è una stagione talmente particolare, con molte squadre in corsa. L’Inter ha trovato una buona quadratura, è una squadra forte. Poi ovviamente nelle piazze più grandi, dove sei obbligato a vincere, come alla Juve, al Milan e all’Inter, ottenere risultati è più difficile. Il Milan? È meritatamente in testa e Ibrahimovic anche a 40 anni sta facendo benissimo. Riesce a gestire le sue forze. e sono molto contento per lui”.

Mancini sul suo futuro. Poi su Balotelli: “Le porte della Nazionale sono sempre aperte”

Il tecnico di Jesi, a proposito di un possibile rinnovo contrattuale commenta: “I contratti sono lì ma si possono rompere o allungare in qualsiasi momento. Fare i Mondiali con l’Italia? Intanto dobbiamo qualificarci, visto che non è così scontato dopo l’ultima volta. Prima abbiamo l’Europeo e poi la Nations League in casa nel prossimo ottobre. Dopo ci sono i Mondiali: nell’arco di due anni abbiamo tre competizioni importanti ed è chiaro che uno vorrebbe giocarle tutte”. “Eravamo scesi al ventunesimo posto del ranking mondiale, ora siamo decimi e sesti in quello europeo – ha ricordato con una punta di orgoglio il 56enne allenatore jesino -. Abbiamo fatto molto bene in questo anno e mezzo, fortunatamente siamo riusciti a risalire e penso che possiamo salire ancora perchè l’Italia merita molto di più”. L’ex campione di Bologna, Sampdoria e Lazio, ha avuto anche il merito di lanciare in azzurro tanti giovani di talento: “In quel momento era importante trovare ragazzi giovani per dare un futuro alla Nazionale, da mixare con quei 4-5 giocatori più esperti che potevano aiutarli a crescere. Siamo stati fortunati perchè siamo riusciti a trovare ragazzi bravi che volevano imporsi e non volevano perdere l’occasione della vita. E ora stanno continuamente migliorando”. Capitolo a parte dedicato poi per Mario Balotelli: “Ancora oggi è il giocatore italiano con le più grandi qualità tecniche. Negli ultimi anni si è perso un po’ ma è ancora giovane, ha 30 anni”. Mancini ammette poi anche di sentire la mancanza di un club: “In Nazionale si giocano poche partite e a volte uno si stanca di stare a casa. Questo è il problema. È un grandissimo onore sedere sulla panchina della Nazionale italiana, soprattutto in questo momento in cui la squadra è tornata molto competitiva e dobbiamo affrontare delle competizioni importanti. Poi sicuramente sì, tornerò in un club”. Anche perchè, è sicuro, non mancano tecnici in grado di ricoprire il suo ruolo: “Ci sono tanti allenatori che possono farlo. Allegri, Ancelotti e Gasperini per esempio possono allenare la Nazionale”.

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