Ibra emozionato: “Avevo le farfalle nello stomaco”. E si autoproclama “Re di Svezia”

Zlatan parla dopo la vittoria sulla Georgia: “Prima di cantare l’inno ho dovuto studiarlo… Sul gol ho sentito Claesson che mi chiamava, sapevo come dargli il pallone”

Venni, vidi, vinsi. Zlatan Ibrahimovic è tornato in nazionale e con il suo assist perfetto alla fine del primo tempo ha portato alla vittoria la Svezia, insieme a Viktor Claessen che ha segnato il gol. Incontrato dalla Gazzetta dopo il match, Zlatan ha raccontato le sue impressioni a caldo: “Ho sentito le farfalle nello stomaco. Nessuna pressione ma ero emozionato, è stato bello, una grande sensazione”. La partita è stata un po’ frustrante per la Svezia, che pur giocando in casa non è riuscita a creare granché. L’ha ammesso anche Ibra: “È vero, ma ci aiutiamo e lottiamo tanto, siamo uniti. Ci è mancato qualcosa a livello di gioco, forse siamo stati troppo ‘rispettosi’ nei confronti della Georgia. Insomma, non è stata una partita facile. Ma abbiamo vinto e portiamo a casa tre punti”.

L’inno

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Per la prima volta in carriera Zlatan ha cantato l’inno nazionale svedese, “Du gamla, du fria”, “Tu vecchia, tu libera”. Il c.t. Janne Andersson l’aveva richeisto espressamente al momento di assumere l’incarico nel 2016: vuole che i giocatori cantino. Vale anche per Ibra, con cui Andersson ha scherzato sul tema: “Gli ho detto che dopo aver cantato a Sanremo avrebbe dovuto farlo anche con noi, perché è importante…”. E Zlatan, volendo dimostrare di far parte del gruppo e di essere sempre forte ma più umile, ha imparato il testo, scritto nel 1844: “Ho dovuto studiarlo, l’ho imparato. È stato bello cantarlo. Se ho cantato bene? Insomma… chiedete a Isak che stava accanto a me”. Zlatan sorride ma poi diventa serio: “Manca però tanto il pubblico, manca l’adrenalina, manca il cuore che ci mettono i tifosi. Sono abituato di giocare senza pubblico anche con il Milan, ce la faccio. Ma mi mancano i tifosi. Vogliamo avere il popolo svedese qui con noi, ci aiuta tanto”.

Il nuovo re

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Sul suo profilo Instagram Zlatan dopo la partita ha postato una foto con la maglia della nazionale e la scritta: “Re Carlo Gustavo XVII”, come fosse il successore del re svedese attuale (che porta il numero XVI): “È vero, c’è il vecchio re e c’è il nuovo re”, ha detto Ibra al modo suo, un po’ serio, un po’ scherzoso”. Da commentare c’è anche l’assist vincente: “Claesson era vicino a me, mi aveva appena chiamato dicendomi ‘sono dietro di te, Zlatan!’. Sapevo dove fosse, allora ho controllato il pallone col petto e l’ho passato indietro, così Viktor ha potuto segnare. Tutto qua. È stato molto emozionante tornare e ora dobbiamo continuare, possiamo solo migliorare stando più tempo insieme e conoscendoci di più”.

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