Ibra da Fazio: “Questo Milan mi emoziona. Se Maldini vuole rinnovo”. E canta Fra Martino in svedese

Dopo Sanremo, Zlatan a ruota libera: “Un giorno senza i compagni è come un giorno senza i miei figli. Galliani mi ridiede il sorriso quando mi portò qui dal Barça”

7 marzo – Milano

Con Ibra non ci si annoia mai. Dopo le serate da mattatore sul palco dell’Ariston, stasera ha trovato il modo di divertire ancora il pubblico in collegamento con Fabio Fazio nel corso di “Che tempo che fa”, in onda su Rai 3.

A presentarlo, rigorosamente in svedese, la connazionale Filippa Lagerback. “Così mi sento a casa” dice il rossonero. “Senti Zlatan – lo punzecchia Fazio – se tu mi rubi il mestiere, io mi metto a fare il calciatore”. Fulminea, come gli scatti in campo, la replica: “Non puoi, devi avere il 47 di piede come me”.

la moto

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Si va subito sulla vicenda del passaggio in moto a Sanremo: “Si può farci un film – dice Ibra – Ero preoccupato che nessuno mi credesse, così ho fatto dei filmati col cellulare ma pesavo molto più del conducente e la moto sbandava a seconda di dove mi spostavo, quindi ho pensato fosse meglio restare in mezzo. Ma almeno così c’erano le prove”. Fazio manda poi in onda un messaggio di Francesco Nocera, il “buon samaritano” che lo ha recapitato all’Ariston: “Spero ti sia ripreso dallo spavento e dal freddo – gli dice – Per me da milanista è stata un’esperienza allucinante. Hai il mio numero, se hai bisogno chiamami e io arrivo. Ci rivedremo a San Siro, io sugli spalti a tifare, tu in campo a far gol”. Ibra spiega: “Mi dispiace che non abbiamo avuto tempo di parlare, quando siamo arrivati sono dovuto scappare subito. Gli ho detto di aspettarmi ma ha dovuto tornare a casa. È stato molto gentile, gli prometto di fare gol”.

fra martino

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Altro filmato, le sue performance al Festival. “Devi fare l’attore” gli dice Fazio. “È stata una grande esperienza, non sapevo cosa aspettarmi – dice il milanista -, tutti mi dicevano “sii solo te stesso, tutto andrà bene”. Poi arriva a sorpresa un’altra esibizione canora. “Mi dicono che come rito d’iniziazione ti hanno fatto cantare Fra Martino in spogliatoio. Confermi?”. “Sì è vero, ma ho detto ai compagni di non perdere rispetto nei miei confronti, anche dopo avermi sentito cantare”. Fazio lo incalza, e lui non si tira indietro, intonandolo in svedese.

leader

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Si passa al Milan. “Per i miei compagni cosa sono? Mi sento un leader, è l’unica squadra dove mi sono emozionato con loro. Voglio dare tanto, insegnargli tanto, fare da guida, quando mi guardano aspettano che gli dica cosa fare. Oggi volevo esserci, mi sento troppo dentro, mi è mancata tanto la squadra anche durante il Festival. Quando passo un giorno senza di loro, è come un giorno senza i miei figli” “Rimani?” gli chiede Fazio? “Vediamo, dipende da Paolo, se lui vuole ci siamo” replica Ibra.

van basten

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Gli viene dedicato un filmato con i suoi gol. “Mi fai sentire giovane. Il più forte con cui giocato? Tanti, difficile scegliere”. Gli mostrano una foto di Van Basten. “Quando ho firmato con l’Ajax mi paragonavano a lui ma mi misero addosso troppa pressione, non ero al suo livello. Van Basten ha fatto la storia, è stato uno dei più forti di tutti i tempi”. Altra foto, stavolta con Maradona: “È l’icona del calcio. Lo cercavo sempre nelle figurine ma non lo trovavo mai. Ma l’ho visto dal vivo, ancora meglio”.

“zlatanè”

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Fazio gli chiede poi del termine inventato in Francia, “Zlatanè”: “Cosa vuol dire? Lo usi quando domini qualcuno totalmente”. Nuovo filmato, tre gol capolavoro: quello con l’Ajax contro il Nac Breda nel 2004, quando scartò mezza squadra, quello di tacco con l’Inter contro il Bologna nel 2008, e la sforbiciata da 30 metri in Svezia-Inghilterra del 2012. “Quale scelgo? Quando nei fai uno irripetibile è il più bello. Il primo l’ho fatto scartandone 7-8, di tacco ne ho fatti altri, magari non uguali, anche contro l’Italia all’Europeo… L’ultimo è spettacolare, provi una cosa che nessuno ha mai neanche pensato di fare. Se va dentro diventa qualcosa di clamoroso. Se no dicono “Perché l’hai fatto?”. “Non voglio fare il filosofo e dire che vedo le cose in anticipo, ma so cosa può succedere e ci provo. Poi l’esperienza e l’istinto fanno il resto. Comunque tranquilli, non parlo prima della partita con me stesso in terza persona…”.

gattuso e galliani

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Si arriva così a Gattuso. “Siamo ancora amici, l’ho chiamato ieri, e gli ho detto “Devi mandare un messaggio a mio figlio dato che è il suo compleanno, se no vengo a Napoli… C’è solo un Rino. Se l’ho messo a testa in giù in spogliatoio? Sì, lui è un duro, ma quando Tyson, Ali e Bruce Lee insieme ti vanno contro… Aveva i piedi che andavano avanti e indietro”. E poi a Galliani: “Gli voglio troppo bene, ho un rapporto troppo forte con lui. Nell’ultimo mese al Barcellona non ero contento, lui mi ha portato al Milan e mi ha fatto tornare il sorriso. Prima del terzo anno volevo vedermi con lui, perché poi so come vanno le cose in estate, ti arriva una chiamata… Gli ho detto. “Capo, non chiamarmi, se vedo il tuo numero non rispondo. Mancano due giorni alla fine delle vacanze e mi chiama. Non rispondo. Penso: “Quando si chiude il mercato rispondo”. Poi mi dico: “Forse mi chiede come sto”. Alla fine mi ha mandato a Parigi ma poi è andato tutto bene, anche se non ci siamo parlati per qualche mese. Poi l’ho chiamato ed è stato come se ci fossimo sentiti giorno prima”.

inter-atalanta

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La chiusura con una previsione su Inter-Atalanta e sulla rincorsa scudetto: “Può succedere di tutto, ora è il momento decisivo, noi abbiamo la coppa, l’Inter una sola partita alla settimana, ha più tempo per recuperare. Io credo in quello che faccio, il mio lavoro è vincere trofei e sono venuto al Milan per vincere”.

Precedente Verona-Milan, le pagelle: Kessie, strapotere da 7,5. Barak è il peggiore: 5

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