Iachini saluta la Fiorentina: “A fine stagione penserò ad altro”

FIRENZE – “La vittoria di sabato è stata determinante, abbiamo dato una bella spallata che volevamo dare anche contro il Bologna, ma non ci siamo riusciti. Contro la Lazio i ragazzi sono stati bravissimi ed è andato tutto per il meglio“. Così Beppe Iachini, tecnico della Fiorentina, nella conferenza stampa alla vigilia della trasferta di Cagliari. Ancora sulla gara con i biancocelesti: “Ribery? Mi diceva di non fare cazzate e io, scherzando, l’ho mandato a quel paese. Era una gara sentita e qualche episodio non andava per il verso giusto, visto che contro di lui doveva esserci un’espulsione. Detto questo, è evidente che siamo in crescita, appena sono tornato ho trovato una situazione di grande paura, ma siamo riusciti a rimettere in carreggiata la situazione“.

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“Vlahovic lavora bene e resta umile”

Sul Cagliari prossimo avversario: “È una squadra di qualità e Semplici sta facendo un ottimo lavoro. Noi dovremo avere l’atteggiamento giusto e i ragazzi sanno che affrontano una gara importante. Vlahovic? Sta andando avanti a suon di doppiette e vuol dire che la squadra lo sta appoggiando. Il suo è un periodo d’oro, ma lavora con umiltà perchè sa che non bisogna montarsi la testa per raggiungere obiettivi importanti. E devo ringraziare anche Borja Valero, Callejon e Barreca che hanno giocato poco, ma sono sempre i primi ad esultare. Kokorin? Lavora con noi da poco e viene da un infortunio pesante, stiamo cercando di spronarlo“.

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“A fine stagione penserò ad altro”

Sul suo futuro Iachini ha spiegato: “Sono stato richiamato in un momento difficile e non potevo dire di no. Sono affezionato a Firenze e alla Fiorentina, e anche Commisso mi ha sempre stimato. Con il gruppo e l’ambiente viola abbiamo vissuto insieme la pandemia, ci ha uniti. I rapporti sono ottimi e stiamo raggiungendo l’obiettivo, ma terminata la stagione penserò ad altro. Qui Beppe mette non solo la salute, ma anche il cuore: voglio finire alla grande. Chi guidera la Fiorentina del futuro? Nel calcio ci vuole continuità, è quella che è mancata a questa squadra. Bisognava legarsi ad una figura, ma non è successo né con me, né con Cesare (Prandelli, ndr), bisognava fare come la Lazio con Inzaghi o l’Atalanta con Gasperini“. Su Quarta e Castrovilli: “Quarta l’ho scelto io nel mercato di settembre, è stato inserito in fretta e furia e non ha potuto assimilare certi meccanismi, ma ha fatto le sue partite. Castrovilli è cresciuto molto come Amrabat, Birahi e Pulgar, giocatori che all’inizio hanno avuto delle problematiche“.

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