Che festa allo Stadium per i duemila tifosi del Napoli. Un sogno, umiliare il rivale di sempre all’andata e beffarlo così alla fine, al ritorno nella sua tana. Un sogno incredibile e ora lo scudetto è davvero a un passo. Si possono tirare fuori sciarpe, bandiere, tutto, non c’è più tempo per la scaramanzia: se si incrociano un paio di risultati la festa può partire già domenica prossima. Una vittoria così è un premio per chi è venuto a Torino, con il treno, la macchina i pullman, da Napoli e non solo. E alla fine si canta e si balla.
Botta e risposta tra tifosi
Le bandiere non hanno mai smesso di sventolare nello spicchio dei tifosi ospiti e anche se in netta minoranza, gli azzurri si sono fatti sentire eccome. Al 70’ è partito lo sfottò agli juventini: “Tornerete in serie B” e “sapete solo rubare”, a cui i bianconeri hanno risposto con i soliti cori offensivi, qualcuno potrebbe rientrare nella categoria della discriminazione territoriale. Il Napoli è apparso stanco, nel primo tempo non ha mai tirato in porta. Nemmeno Osimhen è riuscito a rivitalizzarlo. Le scorie della Champions si sono fatte sentire. Ma i tifosi azzurri hanno capito il momento e nel secondo tempo hanno cominciato ad alzare i decibel: forse non è un caso che anche il Napoli è cresciuto e ha preso coraggio.
Che festa nel finale!
Lo sfotto con i bianconeri ha lasciato spazio alla festa dopo il gol di Raspadori al 93’, al ritmo di “Vinceremo il tricolor” e “Abbiamo un sogno nel cuore”. Dall’altro lato invece la delusione è stata grandissima. Lo Stadium si è svuotato prima del triplice fischio: molti tifosi non hanno voluto vedere gli otto minuti di recupero, hanno deciso di andare via prima. Alla fine lo Stadium era completamente vuoto, tranne loro, i tifosi del Napoli, che sono rimasti per motivi di ordine pubblico, e non hanno mai smesso di cantare. Del resto nessuno voleva andarsene. La Champions è archiviata, ora c’è solo tanta voglia di festeggiare.
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