I sette cambi della Francia in finale? Ecco perché i Bleus hanno potuto farli

Un’innovazione presente in Premier League dallo scorso febbraio e ora estesa al Mondiale

Salvatore Malfitano @malfitoto

18 dicembre – Milano

Quando Disasi, all’inizio del recupero del secondo tempo supplementare, è entrato in campo per dare il cambio a Koundé, qualcuno sarà senz’altro trasalito. Quella infatti era la settima sostituzione operata dalla Francia nel corso della partita. I conti, normalmente, non tornerebbero: le squadre hanno a disposizione cinque cambi nei novanta minuti e uno aggiuntivo nei tempi supplementari. Per i Mondiali, però, la Fifa ha deciso di introdurre la possibilità di una sostituzione aggiuntiva in caso di sospetta commozione cerebrale. Il caso in questione riguarda Adrien Rabiot, che all’88’ è rimasto a terra dopo un duro scontro aereo con Julian Alvarez. Il centrocampista della nazionale francese ha concluso i tempi regolamentari, per poi essere rimpiazzato da Fofana al sesto minuto dei supplementari. La grafica televisiva, al momento dell’uscita di Rabiot, ha quindi tempestivamente segnalato che si trattava di una “suspect concussion substitution”, dunque da non conteggiare.

Innovazione

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Questa innovazione era già presente dal febbraio dello scorso anno in Premier League, da tempo sensibile al tema dei traumi cranici e delle ripercussioni sulla salute dei calciatori. L’esperimento è stato avviato dall’Ifab nel 2020 ed è stato recepito con favore, affinché un infortunio di questo tipo non penalizzi eccessivamente le squadre e riduca i rischi per la salute dei calciatori. Tuttavia, non è possibile utilizzare lo slot di questa sostituzione speciale per effettuare contemporaneamente anche un cambio normale.

Scat5

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La Fifa ha dedicato un apposito paragrafo al protocollo da utilizzare per le commozioni cerebrali. L’arbitro può fermare il gioco fino a tre minuti per garantire i soccorsi migliori al calciatore infortunato. Il direttore di gara autorizza il rientro in campo soltanto dopo aver ricevuto il nulla osta del medico della squadra. In caso contrario, il giocatore non può rientrare e prima di poter tornare nuovamente disponibile deve sottoporsi allo Scat5. È l’acronimo di Sport Concussion Assestment Tool e serve a valutare specificamente le condizioni degli atleti dopo i traumi alla testa dai 13 anni in su.

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