I romanisti salutano Dzeko: “Sei stato un gigante, ma l’in bocca al lupo proprio no…”

Malinconia e tristezza per i tifosi della Roma che dicono addio al bosniaco, pronto a unirsi agli storici rivali della Juventus

La premessa è sempre la stessa, da tre anni: “Abbiamo visto una Roma senza Totti, possiamo vedere anche una Roma senza Dzeko”. Vero, ma è vero anche che da ieri tra i tifosi della Roma c’è un’aria malinconica legata all’addio del bosniaco che, probabilmente, finirà non appena Edin indosserà la maglia della Juventus: “Sei stato un gigante, ma l’in bocca al lupo proprio no”, il pensiero più ricorrente tra i romanisti. Comprensibile, perché la Juventus è l’avversario di sempre e Dzeko “fino a prova contraria è stato il nostro capitano”.

Lacrime e saluti

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Se, in altre occasioni (vedi Pjanic) a farla da padrone era stata la rabbia, stavolta prevale nettamente la tristezza, soprattutto perché in cinque anni Dzeko non è riuscito a vincere nulla con la Roma. C’è chi pubblica un’immagine di Dzeko con la valigia che lascia maglia e fascia di capitano, chi dedica canzoni al bosniaco (“Ragazzo triste”, di Patty Pravo, ad esempio), chi gli scrive lettere e chi tweet. C’è chi chiama nelle radio per dire: “Adesso penso solo a Milik, ma come si fa a dimenticare uno come Dzeko”, e chi, invece, pensa che “cedere uno come lui nell’anno in cui si fa male Zaniolo è una follia”. Quasi tutti comprendono la scelta economica della Roma, meno invece quella tecnica: “Edin non si sostituisce facilmente”.

Grazie Edin

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Di certo, la Roma, non appena sarà ufficiale, perderà un giocatore che ha scritto pagine importanti della storia del club: “Grazie di tutto Edin, peccato che non hai quasi mai avuto una Roma alla tua altezza”. E ancora: “Per molti da domani tornerai ad essere scarso, per me sarai un nemico, ma resterai sempre un campione”. Tanti i ricordi dei gol di Dzeko, su tutti quelli della cavalcata in Champions del 2018: “E poi, più in alto e ancora su, come cantava Renato Zero. Grazie Edin, con te abbiamo pensato davvero di poterci arrivare, lassù”. Da domani, salvo clamorose sorprese, Dzeko sarà il passato: “Mi mancherai”, gli scrive un bambino, facendo un disegno per lui con la sua maglia. Maglia che, da oggi, sarà riposta in un cassetto: “Lo chiuderemo subito. Resterà lì, a prendere polvere. Con il dispiacere per tutto quello che poteva essere e non è stato”.

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