I nodi del mercato, l’amarezza di Maldini, il caos Superlega: il club deve ricompattarsi

Non è un momento facile nemmeno per la dirigenza rossonera. Che è sempre vicina alla squadra, ma deve risolvere qualche contraddizione interna

Paolo Maldini e Frederic Massara a Milanello. È un’immagine che siamo stati abituati a vedere spesso, in questa stagione: il d.t. e il d.s. del Milan a stretto contatto con la squadra, anche per intere giornate trascorse al centro tecnico. Vicinanza all’allenatore e ai giocatori: sempre un segnale importante. E spesso la Milano-Laghi l’ha percorsa anche l’a.d. Ivan Gazidis, desideroso di andare a dare un’occhiata agli allenamenti, sebbene impegnato su temi ben più manageriali che sportivi. L’ultima foto di Maldini, Massara e Gazidis insieme è di ieri sera sul prato dell’Olimpico: segue quella scattata a Casa Milan in occasione del rinnovo di Ibrahimovic. Ma è vera unità d’intenti, quella tra le anime dirigenziali del Diavolo? Dopo il caos Superlega, con le parole pubbliche di Maldini che s’è apertamente smarcato dal progetto, è lecito dubitarne.

Quale Europa

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In attesa di un chiarimento tra la leggenda rossonera e Gazidis, che verosimilmente avverrà a fine campionato, le ricadute di questa situazione sulla squadra sono complesse da misurare. Di certo c’è una cosa: per tutta la stagione ai giocatori è stato ripetuto che l’obiettivo irrinunciabile era la qualificazione Champions, poi a un certo punto è stata ventilata la possibilità che il Milan in Champions non andasse neppure in caso di arrivo tra le prime quattro della Serie A, in quanto “club fondatore” della nascente Superlega. Naufragato in un attimo il torneo delle superpotenze, ecco che si è ritornati a battere forte sul tasto Champions. Ma l’impressione di uno scollamento è rimasta.

Mercato

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Anche sul fronte mercato ci sono argomenti delicati sul tavolo. I rinnovi, tanto per cominciare: tenere Ibra per la prossima stagione – anche a 7 milioni netti – è una mossa che non ha convinto proprio tutti, ma che facilmente si giustifica con l’enorme contributo dello svedese in termini tecnici e di carisma. Più perplessità desta la gestione della vicenda Donnarumma: bisognava proprio trascinare la soluzione a primavera inoltrata? Si dirà: Raiola è un osso duro. Però l’incertezza sul futuro di Gigio non aiuta. In attesa di capire quale mercato verrà fatto nella prossima estate, si può fare un primo bilancio di quello invernale: Mandzukic ha ormai pochissime gare a disposizione per dimostrare di non essere stato una scommessa persa, Meité ha dato una mano, Tomori è stato un bel colpo ma va valutato nel suo complesso (non era un mix tra Nesta e Cannavaro prima, non è un flop adesso). Se non altro, non sono state tre acquisizioni tali da impegnare granché le casse del club, si tratta di due prestiti e di un breve “contratto a termine”: l’importante è non sbagliare le prossime mosse.

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