I giovani della Juve esclusi contro il Cesena per motivi disciplinari, e quelli che hanno giocato (bene)

In 6 erano in campo al fischio d’inizio del test contro il Cesena, in 3 esclusi in partenza per un ritardo

La prima uscita dell’Allegri bis è soprattutto una bella vetrina per i tanti giovani che hanno lavorato alla Continassa nella prima parte di ritiro. In sei si presentano in campo contro il Cesena già dal primo minuto, e il loro pomeriggio fa un po’ da contraltare a quello di Fagioli, Di Pardo e Frabotta, esclusi per l’occasione a seguito di un provvedimento disciplinare scaturito da un ritardo.

PEZZI PREGIATI

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Koni De Winter, la scorsa stagione spesso capitano della Primavera, firma la prima rete della stagione bianconera: la conclusione potente di destro accende subito, dopo cinque minuti di gioco, il gruppo di tifosi che assiste al match in tribuna. Per un classe 2002 che fa gol ce n’è un altro che difende, e ha i riflettori puntati addosso: Radu Dragusin va un paio di volte in difficoltà, ma in linea di massima anche la sua prova è positiva. Chi si prende la scena in mezzo è però Filippo Ranocchia, classe 2001, che sembra pronto per fare di nuovo il salto in prima squadra, questa volta in A, come qualche anno fa al Perugia: Allegri lo tiene in campo per un tempo e mezzo, ed è un piacere per gli occhi per tecnica e tenacia. Come il classe 2003 Matias Soulé, autore della terza rete bianconera (dopo il secondo gol di McKennie) e candidato a fare sin da subito il salto da sotto età in Under 23, tra i professionisti, insieme Fabio Miretti, anche lui schierato tra i titolari davanti alla difesa: sono troppo avanti nel percorso di crescita per rimanere ancora un’altra stagione in Primavera. La solita buona prestazione la porta a termine anche Felix Correia, classe 2001: la Juve lo cederà in prestito per farlo giocare con maggiore continuità.

IN VETRINA

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Nella ripresa c’è spazio anche per tutti gli altri. Il neo arrivato Albian Hajdari (classe 2003) regge bene il muro difensivo sul finale, come Erasmo Mulè (1999), grazie al traino di Merih Demiral. Daouda Peeters (1999) mette ordine in mezzo, Diego Stramaccioni (2001) fa la sua prima apparizione con la maglia della Juventus. Hamza Rafia (1999) e Marley Akè (2001) ravvivano la manovra offensiva negli ultimi venti minuti di gara e Alejandro Marques (2000) quasi non porta a quattro le marcature a dieci dal termine (sfiora il palo). Cherubini e Nedved (qui il suo commento a fine gara) seguono con attenzione dagli spalti, e come loro Manna, che presto farà la cernita dei giocatori da tenere nella rosa della seconda squadra e quelli da cedere. Allegri, che di giovani in carriera ne ha lanciati tanti, chiude la sua prima uscita con soddisfazione e consapevolezza: nel presente c’è l’esigenza di riportare la Juve in alto in campionato e con la giusta ambizione in Champions League, nel futuro c’è tanto materiale umano che nel frattempo cresce e comincia a farsi spazio. Con merito.

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