I Friedkin chiudono Roma Tv. E puntano tutto sul digitale

Era stato considerato uno dei portafortuna dell’ultimo scudetto: il canale tematico della Roma, che chiuderà domani, era nato infatti il 27 settembre 2000. Al termine di quella stagione la Roma avrebbe vinto il tricolore, nove mesi prima Franco Sensi, affidandolo a Giorgio Martino, aveva voluto realizzare “la tv di casa nostra” e per accendere le luci aveva scelto una data simbolica: il compleanno di Francesco Totti. Ventuno anni dopo le luci, a Trigoria, si spengono (oggi è scaduto il contratto con Sky), come già tre anni fa aveva fatto la Juventus. I bianconeri, il 30 giugno 2018, comunicarono la volontà di concentrare risorse e strategie sul web e lo stesso farà la Roma per volontà dei Friedkin: la redazione non verrà chiusa e la maggior parte del personale ricollocato all’interno del nuovo digital hub del club. In sostanza tutti i contenuti saranno disponibili sul web, alcuni gratuitamente altri, come avviene già ora, a pagamento.

LA RADIO

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Una decisione figlia dei nuovi tempi, senza dubbio, studiata da tempo dai nuovi proprietari del club, che vogliono incanalare risorse ed energie sui contenuti digital e marketing più fruibili e “monetizzabili” soprattutto grazie alle nuove generazioni. Lo stesso Friedkin Group non crede più nel modello lineare, ma in quello completamente digitale e in questo senso ha deciso di cambiare il suo focus. Da valutare il futuro della radio, nata nel 2014 ma entrata molto meno nel cuore dei tifosi rispetto alla televisione, se non altro per un motivo temporale. E, forse, anche un po’ nostalgico. Ma i Friedkin guardano al futuro e la creazione strategica e per loro fondamentale del digital hub è il primo importante passo media voluto da loro.