I dubbi di Mancini: il terzo portiere, un difensore, il mediano-play e… Raspadori

Il professor Ferretti rassicura il c.t.: “Gli infortunati sono recuperabili”. Se Verratti o Sensi fossero out, dentro sia Cristante sia Pessina

Dal nostro inviato Andrea Elefante

26 maggio – S. MARGHERITA DI PULA (CA)

Dubbi che generano dubbi, ma le nuvole sul cielo della Nazionale sembrano diradarsi. Roberto Mancini spera di spazzarle più o meno presto, e poi gli altri dilemmi li scioglierà volentieri, per scrivere la lista definitiva dei 26 che porterà all’Europeo. In Sardegna sono giorni di lavoro morbido ma utile per capire chi, degli infortunati, potrà rispondere un “presente” forte e chiaro, senza incognite.

Giorni di risposte che il professor Ferretti ha già iniziato a dare, non solo al c.t.: “Tutti sono potenzialmente recuperabili. Ora abbiamo alcuni giorni per dare a Mancini il maggior numero di scelte possibili”. E Mancini se li prenderà tutti: domenica comunicherà un elenco di 30-31 giocatori, comprese le riserve che resteranno a disposizione fino a inizio Europeo, poi avrà tempo per dettare i nomi dei 26 entro la mezzanotte del 1° giugno.

Verratti ci spera

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Ferretti dice “tutti”, intendendo con certezza Acerbi (“Non ci preoccupa”) e quasi certezza, ormai, Lorenzo Pellegrini e Spinazzola, “infortuni più datati”: non scontata la loro disponibilità per il test Italia-San Marino del 28, ma pronti per l’Europeo. Qualche dubbio in più per gli altri reduci da problemi fisici: Verratti perché alle prese con il problema più delicato, Sensi e Raspadori (adduttore e flessori) perché costretti allo stop da meno tempo. Fastidi muscolari che richiedono più che altro gestione, quello del centravanti del Sassuolo sta già migliorando di giorno in giorno. Come la lesione al collaterale mediale di Verratti. “Visti il video dell’infortunio e l’esito della risonanza al ginocchio ero più pessimista — ha detto Ferretti —, oggi si è aperto uno spiraglio per il recupero: cercheremo di allargarlo il più possibile”. Come? Soprattutto lavoro di forza: è la muscolatura ad aiutare il legamento per la stabilità articolare del ginocchio.

Incognita Sensi

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È ovvio che, per un giocatore dell’importanza di Verratti, Mancini si arrenderà solo se sarà impossibile fare il contrario. Accettando anche l’ipotesi di non averlo per la prima gara: “L’esperienza di grandi manifestazioni precedenti — ancora Ferretti — ci porta a considerare anche questa ipotesi: giocatori che sembrano persi si recuperano”. L’incognita, semmai, sarebbe mettere in lista due giocatori (sia Verratti sia Sensi) “a rischio”. Ma il nerazzurro è il sostituto più naturale di Jorginho, l’altro indispensabile per Mancini, che non a caso ha già concesso a lui ed Emerson Palmieri due giorni di vacanza dopo la finale di Champions: arriveranno a Coverciano il 1° giugno.

I ballottaggi

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Questa duplice incognita può avere la prima ricaduta sui ballottaggi ancora vivi. A centrocampo, con Verratti e Sensi ok, si giocherebbero un posto Cristante e Pessina, con il primo forse leggermente favorito perché già sperimentato nel ruolo di play; se out uno dei due “registi”, facilmente Mancini scritturerà entrambi. Meno dubbiosa la situazione del reparto arretrato. In porta, dietro Donnarumma, il c.t. ha sempre confermato la sua fiducia a Sirigu, che pure non arriva da una stagione top: resterebbe un posto e le risposte di questi giorni confermeranno se Meret è un passettino avanti a Cragno, che dalla sua ha una maggior continuità di frequentazione del gruppo. Sfida Mancini-Toloi — entrambi hanno duttilità da centrali/laterali — per completare il gruppo di difensori che si suppone da nove.

Seduzione Raspadori

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Il quarto dilemma riguarda Raspadori. Che è in Sardegna, nonostante non sia certo di poter giocare il 28, perché intriga molto Mancini: il c.t. voleva vederlo da vicino, anche se solo per poco. “Ha caratteristiche, alcune simili a Caputo (che oggi, senza problemi fisici, sarebbe qui, ndr), e pure movimenti in area e senso del gol molto particolari: se è qui è perché lo merita, l’importante è che stia bene”, la sintesi di Oriali. Mancini ci penserà fino all’ultimo: è possibile che, per evitare rischi, il ragazzo non giochi contro San Marino e lasci prima il ritiro in Sardegna per aggregarsi all’Under 21, che il 31 ha il quarto di finale dell’Europeo di categoria contro il Portogallo. Se l’Italia dovesse uscire, la tentazione potrebbe aumentare; in caso contrario, potrebbe diventare quella di fargli giocare un doppio Europeo. Se invece il c.t. dovesse resistere alla seduzione dell’idea, rientrerebbe in ballo Bernardeschi (all’occorrenza anche centrocampista): forse più di Grifo, visto che da esterno offensivo può giocare anche Lorenzo Pellegrini. A meno che il Mancio non stupisca tutti, “ripescando” Scamacca che è nell’elenco degli azzurri con doppia vaccinazione effettuata.

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