I buoni propositi di Kean: “Che onore vestire la maglia azzurra, ma me la devo meritare”

Domenica intanto Mancini potrebbe schierarlo titolare contro la Polonia, in Nations League, come esterno d’attacco nel 4-3-3

La nuova vita di Moise Kean. È passato dall’Everton al PSG, seppure in prestito, e gode sempre della considerazione di Roberto Mancini. Il c.t. azzurro potrebbe schierarlo titolare domenica contro la Polonia, a Danzica in Nations League, come esterno d’attacco nel 4-3-3. Non è sicuro, ma è possibile. Kean sarebbe in ballottaggio con il romanista Pellegrini. Ecco alcuni passaggi delle dichiarazioni di Kean nell’intervista alla Rai.

Psg

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“Passare dall’Everton al Paris Saint Germain mi ha dato una grandissima emozione, mi aspetto di imparare tanto da questa bellissima esperienza e di portare molti risultati a casa. Sono giovane, posso sempre imparare, mi piace farlo accanto a grandi attaccanti. Apprenderò dalla loro esperienza, dal modo in cui giocano. Non mi è dispiaciuto lasciare il calcio inglese, la cosa non mi ha toccato tanto, sono andato in Francia per crescere. Comunque lo striscione dei tifosi dell’Everton per me è stato emozionante, non me lo aspettavo”.

Juventus

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“Potevo tornare a Torino, ma la decisione è stata presa con la mia famiglia e ora mi trovo a giocare nel calcio francese. Non è la mia prima volta a Parigi, ci sono già stato, ho anche dei parenti che abitano lì”.

Nazionale

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“La Nazionale mi piace tanto, è nuova, i compagni sono bravissimi, mi aiutano sempre. Siamo un grande gruppo. La cosa che ci rende molto forti è il fatto che Mancini ci dia fiducia, soprattutto a me che sono così giovane. Vorrei ripagarlo in campo. C’è sempre concorrenza, se non ci fosse non sarebbe bello. Faccio di tutto, mi alleno per farmi trovare pronto e per andare a vincere l’Europeo. La maglia azzurra è importante, bisogna onorarla per i bambini e i ragazzi e per tutta l’Italia. È un onore portarla, bisogna meritarsela perché non è data a tutti”.

Razzismo

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“In teoria la gente dovrebbe capire da sola. Siamo nel 2020 e penso che queste cose non dovrebbero accadere ancora. Il razzismo è una brutta bestia. Penso che l’Italia sia un Paese splendido, di tante persone aperte, spero che un giorno tutti avremmo la stessa mentalità e che la penseremo tutti allo stesso modo su questo tema. Sono d’accordo con Hamilton, che ha detto che bisogna agire contro il razzismo”.

Allenatori

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“Denominatori comuni fra Allegri, Ancelotti e Mancini non ce ne sono perché mi hanno aiutato tutti e tre tantissimo. Gli allenatori che ho avuto mi hanno fatto crescere molto come uomo, soprattutto Allegri alla Juventus, è grazie a lui se sono arrivato a questo livello. Con Mancini ho un bellissimo rapporto, mi dà sempre consigli su come mettermi in campo”.

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