Hlynsson, quanti applausi nel nuovo Ajax di Van’t Schip

È cambiato il vento, dopo l’esonero di Maurice Steijn e l’arrivo in panchina di John Van’t Schip: mossa suggerita da Louis Van Gaal, 72 anni, una carriera da enciclopedia, adesso consigliere esterno dell’Ajax, che ha superato la tempesta e ha ripreso a navigare. Sette punti nelle ultime tre giornate, ottavo posto in classifica, anche se l’idea di poter rientrare in corsa per il titolo è un’utopia. La squadra di Van’t Schip è a quota 15. Il Psv non sbaglia una virgola: tredici vittorie in tredici partite. E il Feyenoord, campione in carica, insegue a -7.

LA RISALITA – L’obiettivo del club biancorosso è quello di garantirsi un posto in Europa League. E per arrivare al traguardo ha ricominciato a puntare anche sui talenti del proprio vivaio, dopo i 109,3 milioni spesi in estate dall’ex direttore sportivo Sven Mislintat, licenziato alla fine di settembre. Van’t Schip ha aperto la strada a una mezzala, Kristian Hlynsson, diciannove anni, islandese, cresciuto nel Breidablik e scoperto dall’Ajax nell’estate del 2020. Si è formato sui campo del De Toekomst, che equivale alla Masia, la “cantera” del Barcellona. Otto partite e tre gol, Hlynsson si è preso le chiavi di una squadra che era precipitata in fondo alla Eredivisie durante la gestione di Steijn. Doppietta all’Utrecht, poi una perla contro il Vitesse.

LA FORMULA – Viene impiegato nel ruolo di trequartista. Van’t Schip ha trovato il sistema di valorizzarlo nel suo 4-2-1-3. Hlynsson inventa assist, colora la manovra e cerca sempre il corridoio giusto per il centravanti Akpom e le due ali Berghuis e Bergwijn. Destro naturale, un metro e 79, contratto fino al 2026. E’ islandese, ma è nato in Danimarca, a Odense, il 23 gennaio del 2004. Ha già esordito nella nazionale islandese: il ct Age Hareide lo ha schierato per un tempo, il 16 novembre, nella sfida persa per 4-2 contro la Slovacchia di Francesco Calzona.


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