Hellas, la Curva Sud a Setti: “Ingrassi solo il portafoglio con il tuo sistema”

Il volantino della tifoseria del Verona distribuito oggi al Bentegodi

Redazione Hellas1903

13 novembre

La Curva Sud ha distribuito oggi al Bentegodi prima di Verona-Spezia un comunicato, in 5 mila copie, di contestazione al presidente Maurizio Setti di cui riportiamo il contenuto:

“SETTI ROVINA DEL VERONA!

Maurizio Setti è proprietario dell’Hellas Verona da più di 10 anni. Se andassimo a valutare, senza approfondire, i risultati sportivi dovremmo innegabilmente confermare che il bilancio, termine tanto caro al presidente, è dalla sua parte.

La nostra riflessione vuole però basarsi su un’analisi più profonda e concentrarsi sul più importante risultato che il presidente è riuscito a raggiungere: costruire un “sistema” in grado di tenere sotto scacco tutto il mondo Verona, dalla società stessa a tutto l’ambiente, con un unico vero obiettivo: ingrassare il suo portafoglio. Nonostante questo “sistema” abbia caratteristiche complesse risultano paradossalmente molto chiare: è un sistema fatto di scelte ben precise e di atteggiamenti incredibili.

La contestazione non inizia certo oggi ma, vista l’attuale situazione del Verona, riteniamo opportuno ricapitolare le regole e i punti principali del “sistema Setti”:

1. NESSUN RISPETTO PER LA TIFOSERIA. Da anni denunciamo il distacco che l’attuale gestione è riuscita a creare tra l’Hellas Verona e la città: nessuna sensibilità verso storia e colori, errori tra il tragico e comico, nessun interesse verso i tifosi e mai una scelta o un’iniziativa volta a compattare l’ambiente. Siamo addirittura arrivati al punto di dover chiedere, sperando venga concesso, di poter sostenere la squadra prima di un impegno importante. Una società che apprezza i propri tifosi li chiama a raccolta, non esilia per anni la squadra fuori città, soprattutto durante i momenti più delicati. D’altra parte, al di là del ricorrente stupore, dobbiamo anche prendere atto che da un presidente che recrimina la tifoseria della sua squadra come “dalla contestazione facile” non ci si può aspettare diversamente.

2. VIETATO COMUNICARE. La comunicazione è senza ombra di dubbio, dal 2012 ad oggi, la qualità peggiore di questa società. Recentemente, la Curva Sud, nel comunicato “Perseveranza”, ha posto per l’ennesima volta delle domande ben precise al presidente Setti: quesiti che lasciavano trasparire una certa preoccupazione per l’attuale situazione del Verona. Ancora una volta abbiamo constatato che la via della chiarezza e dell’onestà non è ritenuta percorribile da Setti che, negli anni, non ha mai accettato inviti di questo tipo preferendo nel migliore dei casi il silenzio e nel peggiore frasi ridicole come “ce l’hanno con me ma io li lascio fare”. Ci rifiutiamo di pensare che il presidente, durante la sua decennale gestione, non abbia capito che i tifosi del Verona hanno un’unica pretesa che va ben oltre a calciomercato, sconfitte e vittorie: umiltà e trasparenza sul futuro.

Il silenzio, le menzogne, la confusione o la provocazione sono i punti cardine della strategia comunicativa del “sistema Setti”: non si tratta, quindi, di semplici mancanze ma di scelte volute e malignamente studiate.

3. ILLUDERE, DISTRUGGERE, GUADAGNARE. Archiviato il modello “Borussia”, possiamo tranquillamente parlare di modello “altalena”. La trama, durante questi 10 anni, è sempre stata la stessa: raggiungere risultati importanti per poi trasformarli nello stipendio più alto di tutti i presidenti di serie A. E’ inquietante, ma ovviamente non casuale, come Setti, di punto in bianco, da una stagione all’altra, decida di passare dal nono posto in serie A a nove sconfitte di fila o, addirittura, ritenga accettabile o necessario retrocedere. Questa strategia che, ribadiamo per l’ennesima volta, ha come unica finalità il guadagno personale, da una parte condanna il Verona ad una mediocrità perenne, dall’altra logora il tifoso perchè lo tiene agganciato e contemporaneamente lo porta in una condizione di imprevedibilità e instabilità. Fare, disfare, incassare senza reinvestire e senza dare spiegazioni è il disegno aziendale del “sistema” Setti.

Setti e il suo “sistema”, al di là della tanta serie A vista in questi 10 anni, sono la rovina del Verona. Questo personaggio, evidentemente inadeguato e sgradito, è riuscito a trasformare il nostro Verona in una qualunque delle sue imprese con cui trafficare e da spremere a proprio piacimento.

ORA CHE FARE? Innanzitutto invitiamo ogni tifoso del Verona a ragionare e a non limitarsi alle classiche banali frasi in stile “e se va via lu? ci le compra?”. Non è certo questo il punto. Non si pretendono benefattori, ma nemmeno spregiudicati affaristi incapaci di comprendere che una squadra di calcio è qualcosa di molto più complesso di un’azienda d’abbigliamento. Piaccia o no, una società calcistica coinvolge migliaia e migliaia di persone che ne formano il vero patrimonio. Abbiamo chiesto più volte di fare quadrato attorno al Verona. Ora chiediamo a tutti di non restare passivi, di ostentare orgogliosi i nostri simboli e di seguire il Verona ovunque sia possibile. Non lasciamo che questo sistema prevalga, rimaniamo uniti, non permettiamo a nessuno di inquinare la nostra comunità e dimostriamo che nemmeno il più cinico e approfittatore dei presidenti che siano mai passati da Verona potrà rovinare l’Hellas Verona e il sostegno ai suoi colori!”

tutte le notizie di

Precedente Milan-Fiorentina, l'omaggio della Curva Sud a Gazidis: "Dirigente esemplare" Successivo Juventus-Lazio, Allegri: "Kean? Ha sei chili in meno..."