Havertz, le big tedesche a caccia del gioiello del Bayer Leverkusen

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Havertz, le big tedesche a caccia del gioiello del Bayer Leverkusen

E’ una mezzala, ha 17 anni, ha segnato quattro gol in Bundesliga e per il suo cartellino si è già aperta l’asta. Voti brillanti a scuola e applausi in Bundesliga: ecco la storia del talento che ha stregato i tedeschi.

ROMA – Bravo a scuola, dietro ai banchi, in ogni materia, e anche sui campi della Bundesliga. Interrogazioni, allenamenti, ritiri, partite: Kai Havertz riesce a far conciliare tutto. Ma di sicuro, seguendo il consiglio del papà e della mamma, non fa scivolare mai i libri in secondo piano. E per non saltare un compito in classe, tra lo stupore dei compagni, ha chiesto tre mesi fa ai dirigenti del Bayer Leverkusen di essere escluso dalla lista dei convocati per la partita degli ottavi di Champions con l’Atletico Madrid. Niente aereo, niente trasferta. Studia, prende voti brillanti dai professori e incanta negli stadi con i suoi dribbling: Havertz è uno dei giovani più interessanti del campionato tedesco. E’ un centrocampista, una mezzala di grande talento: classe, visione di gioco, colpi da trequartista, da numero dieci classico. Ha diciassette anni, non guida ancora la macchina. Al campo di allenamento viene accompagnato spesso dai genitori. E’ stato la sorpresa di questo campionato, vinto per la quinta volta di fila dal Bayern Monaco. Havertz ha convinto tutti in Bundesliga, è diventato titolare con Roger Schmidt in panchina e ha conservato un posto in prima fila anche dopo il ribaltone deciso dal Bayer, che ha sostituito il tecnico con il turco Tayfun Korkut. 

IL DS VÖLLER – Una stagione contrastante, quella del club di Leverkusen, rimasto fuori dalle coppe europee dopo otto anni. Si è piazzato dodicesimo tra delusioni e processi. Ma in compenso ha cominciato già a costruire le basi per il rilancio. E Havertz figura nella lista degli incedibili, nonostante il pressing del Bayern Monaco e del Borussia Dortmund. Si è preso la vetrina, il bambino d’oro scoperto da Rudi Völler, direttore sportivo del Bayer. E’ nato ad Aachen l’11 giugno del 1999, è alto un metro e 86, è mancino, ha segnato quattro gol in campionato, chiudendo il cerchio con una doppietta all’ultima giornata in casa dell’Hertha Berlino. Ventiquattro presenze e anche sei assist, oltre a ottanta minuti (distribuiti in tre partite) in Champions.

LA NAZIONALE BABY – E’ la stella della Germania Under 17, c’è la fila per il suo cartellino, ma il Bayer sta già lavorando al suo primo contratto da professionista: è pronto sul tavolo, verrà siglato da Havertz alla metà di giugno. Un anno da incorniciare: prima dei due gol all’Hertha, aveva segnato contro il Wolfsburg e l’Ingolstadt. Ha cominciato a giocare nel vivaio dell’Alemannia Mariadorf e dell’Alemannia Aachen. Con il Bayer, che lo ha scoperto e preso nel 2010, ha vinto anche una Bundesliga Under 17 battendo in finale il Borussia Dortmund. Viene paragonato a Mesut Özil, campione del mondo con la Germania e artista dell’Arsenal.

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