Harrison, dal New York City di Pirlo alla tripletta dedicata a Bielsa

E’ la prima volta che il Leeds di Marcelo Bielsa vince due partite di fila in questo campionato: ha superato in casa il Burnley per 3-1 e ieri ha battuto 3-2 in trasferta il West Ham, quarto in classifica e grande sorpresa nel girone d’andata in Premier. A Londra il padrone della domenica è stato Jack Harrison, ala sinistra, autore di una tripletta che ha fermato la scalata della squadra di David Moyes, bocciato a Old Trafford come erede di Alex Ferguson sulla panchina del Manchester United e ora elogiato sui tabloid per lo splendido lavoro svolto nel West Ham. Harrison ha realizzato una tripletta, che in questa stagione – in Premier – sono riusciti a firmare solo altri quattro giocatori: Salah, il faraone del Liverpool, Mount, cresciuto nell’Academy del Chelsea e adesso decisivo negli schemi di Tuchel, Bruno Fernandes, nonsotante i problemi incontrati nello United con Solskjaer e Rangnick, e Firmino, il centravanti-fantasista del Liverpool.

GLI STATES, PIRLO E LAMPARD – Harrison è un’altra scoperta di Bielsa, che sta guidando il Leeds verso una tranquilla salvezza – nove punti di vantaggio sul Norwich, terz’ultimo – nonostante le assenze pesanti e prolungate di due pedine fondamentali come il mediano Kalvin Phillips, titolare nella nazionale inglese di Southgate, e il centravanti Patrick Bamford, diciassette gol e otto assist nello scorso campionato, chiuso dai Peacocks al nono posto. Harrison ha una storia particolare. Ha girato il mondo come un pilota di aerei. E’ nato a Stoke-on-Trent il 20 novembre del 1996 ed è cresciuto a Bolton. Ha venticinque anni, ha frequentato da bambino le scuole-calcio del Liverpool e del Manchester United. E poi è andato a studiare e a giocare negli Stati Uniti, a Berkshire, contea del Massachusetts, grazie ai sacrifici di sua mamma Debbie, segretaria in uno studio legale inglese. Ha segnato con la maglia dei Black Rock, del Manhattan Soccer, dei Demon Deacons (il club della Wake Forest University) e dal 2016 al 2018 ha potuto contare su grandi maestri nel New York City: Andrea Pirlo, David Villa e Frank Lampard. Quella squadra era allenata da Patrick Vieira, che ora guida il Crystal Palace e continua ad apprezzare l’esuberanza di Harrison.

LA LEZIONE DI BIELSA – Spirito di sacrificio, intelligenza tattica, velocità, nel 4-2-3-1 di Bielsa si è imposto, ha imparato a memoria i movimenti giusti, è maturato. E’ arrivato a Leeds prima ancora che sbarcasse in città l’ex ct dell’Argentina e del Cile. Era il 2018, arrivava da un prestito al Middlesbrough. Più avanti, insieme con Bielsa, ha vissuto la stagione della scalata in Premier, traguardo raggiunto nel 2020 dai Peacocks dopo sedici anni di attesa: sei gol e otto assist in Championship. Jack porta il cognome della mamma, Debbie Harrison, che si è separata quando suo figlio aveva tre anni: il papà si chiama John Giblin. Ha una sorella, Claudia, e un fratello, Cooper. Prima della tripletta al West Ham, in questo campionato aveva segnato solo una volta – il 2 gennaio – contro il Burnley. In assenza di Phillips e Bamford, è diventato la carta a sorpresa di Bielsa: ha cominciato il 2022 da protagonista, giocando sempre nel ruolo di ala sinistra. E’ alto un metro e 75, è mancino, ha un contratto fino al 2024 e una valutazione di mercato che sfiora i quindici milioni di sterline. Gioca con la maglia numero 22. E’ fidanzato con Fiorella Arbenz, modella. Ha un obiettivo: migliorare il bilancio della scorsa stagione, quando aveva garantito a Bielsa otto gol e otto assist in Premier.

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