Hakimi e gli altri: terzini o attaccanti? La “dura” vita degli esterni Inter

Conte chiede ai laterali di stare in linea con i difensori in fase di non possesso e di aggredire dopo il recupero palla. Da area ad area, volate di 70 metri che hanno già prodotto 12 gol e 9 assist

La Lu-La va col pilota automatico e può permettersi una giornata senza gol. Quelli che il centrocampo non segna da un paio di mesi (Barella, il 9 febbraio a Firenze) e che la difesa preserva: 4 gol appena al passivo nelle ultime 13 uscite. Eppure nell’Inter tritatutto di Conte spesso si sottovaluta il lavoro massacrante degli esterni. Ed è per questo che il gol spacca Cagliari, sull’asse Hakimi-Darmian, ha reso doppiamente felice il tecnico.

Sostituzioni prenotate

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I pendolari della fascia con lui devono letteralmente sdoppiarsi. Vero che tutti come concetto generale sono chiamati a difendere e ad attaccare. Vero anche che Brozovic sta per vincere per il quarto anno di fila il titolo di maratoneta del campionato (12 km scarsi a gara) e che “quattro polmoni” Barella è appena dietro, in quinta posizione, ma Conte chiede ai suoi esterni delle fiammate di 60-70 metri che lasciano in apnea. Tanto che delle cinque sostituzioni a partita, due sono già prenotate per i cosiddetti “quinti”.

Mai a centrocampo

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Nel 3-5-2 di Antonio infatti la fase di non possesso prevede una linea difensiva a cinque, però appena si recupera il pallone gli uomini di fascia – che di fatto a centrocampo non stazionano mai – devono accompagnare l’azione, attaccare la profondità senza limitarsi a essere un’alternativa di passaggio, bensì trovando il fondo e soprattutto aggredendo il secondo palo nelle situazioni che sfociano in un cross. La fotografia appunto del gol di ieri al Cagliari, con Lukaku che attira Godin fuori dal centro dell’area e pesca l’inserimento di Hakimi per il cross secco che a sinistra trova come terminale l’altro esterno, Darmian. La fotocopia del gol di Perisic a Firenze, con Sanchez a innescare “Beep Beep” Hakimi e il croato a sfruttare sul secondo palo il collassamento della difesa avversaria.

Turnover sicuro

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Ora che anche Darmian – il cui unico centro precedente era arrivato in Champions – si è iscritto al club, il reparto in campionato ha messo insieme un bottino di 12 gol e 9 assist. Hakimi fa la voce grossa con 6 reti e 4 assist, D’Ambrosio aveva segnato 3 volte a inizio stagione, Perisic ha due gol e un passaggio vincente, Darmian il contrario. Con Kolarov fuori concorso, l’unico ancora a secco è Young, autore però di due assist (l’ultimo per Lukaku, contro il Sassuolo) e molto affidabile quando nelle ultime tre uscite ha preso il posto dell’infortunato Perisic. Senza dimenticare che, a parte Hakimi, gli altri hanno anche il pregio della duttilità. Possono cioé giocare tanto a destra quanto a sinistra, con i due italiani utilizzati anche nei tre dietro. Non male, per un reparto che qualcuno definiva il punto debole della capolista.

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