TORINO – (e.e.) Erling Braut Haaland manca tanto agli appassionati di calcio che stanno guardando il Mondiale del Qatar. Il bomber del Manchester City, infatti, non si è qualificato con la sua Norvegia. Così, si allena in vista della ripresa della Premier League. Continueranno a goderselo in Inghilterra, dopo i fortunati austriaci e tedeschi. Lo vedremo mai nella nostra Serie A? Chissà, il padre Alfie Inge apre uno spiraglio. Lo fa parlando a France Football: «Erling potrebbe rimanere al City per 15 anni, perché si trova molto bene e parliamo di un grandissimo club. Ma la mia impressione è che lui voglia dimostrare di poter vincere in qualsiasi dei grandi campionati. In Germania c’è stato due anni e mezzo e potrebbe fare qualcosa del genere nel suo futuro. Stare tre anni in Premier League e poi andarsene in Italia, in Spagna o in Francia. Non c’è niente di deciso al riguardo, ma è una possibilità, perché Erling è capace di essere un vincitore in qualsiasi squadra».
Haaland, la Juve e la scelta di papà Alfie
Il legame con l’Italia c’è: Haaland è un testimonial di Dolce e Gabbana, spesso viene nel Belpaese per shopping e altro, come ha fatto di recente a Maranello (nella foto piccola con il padre e il cappellino della Juve allo stadio, da piccolino). Dipenderà, ovviamente, da chi avrà il budget giusto. La Juventus poteva prenderlo con la clausola che aveva al tempo del Salisburgo (20 milioni), ma non lo fece, anche perché lo scomparso Mino Raiola, allora, pretendeva già un ingaggio da big. E il ragazzone norvegese, ex Golden Boy di Tuttosport, scelse con il papà la Bundesliga anche per essere certo di giocare titolare e compiere così un ulteriore salto in avanti. Il club bianconero andò invece su Dejan Kulusevski che poi sarà venduto al Tottenham…Ma lo storia potrebbe regalare nuovi incroci.
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