FIRENZE – Si giocherà stamani nei tribunali di Reykjavík il secondo tempo di una delle partite più importanti per Albert Gudmundsson. L’accusa è nota: cattiva condotta sessuale. Ieri è ricominciato l’iter giudiziario: attorno alle 10.30 il calciatore della Fiorentina si è presentato ai cancelli del tribunale e ha schivato i giornalisti presenti rispondendo solo con un cenno “affermativo” alla domanda sulla sua innocenza. Poi è cominciato il processo, a porte rigorosamente chiuse: con lui l’avvocato Vilhjálm Hans Vilhjálmsson, uno dei migliori in Islanda. Davanti all’ex Genoa l’accusa e la presunta vittima, una ragazza ventenne, studentessa di medicina – nel corso dell’arringa l’avvocato della ragazza ha precisato come lei e Gudmundsson si conoscessero da tempo e come le famiglie siano legate da un rapporto di amicizia.
Processo Gudmundsson, tre i gradi di giudizio
Il clou del dibattito si è svolto, come detto, lontano da telecamere e microfoni, per salvaguardare la privacy dei protagonisti. Si tratta del primo grado di giudizio (livello regionale) per un sistema, quello islandese, che ne prevede tre: il secondo è quello della corte nazionale, l’ultimo riguarda la corte suprema. I fatti risalgono all’estate 2023 e sembrava potessero essere archiviati dal procuratore generale, prima dell’intervento del pubblico ministero che ha deciso di far partire il processo. L’accusa è quella di cattiva condotta sessuale, come detto (articolo del codice penale 194), con una pena che arriva al massimo a 16 anni. Le sensazioni, lato Gudmundsson sono positive, ma è difficile farsi un’idea di quanto possa accadere anche stamani in tribunale. Per capirne di più ci sarà da aspettare poco meno di un mese: la sentenza dovrà arrivare entro l’11 ottobre. Da lì, accusa o difesa (in base alla sentenza) avranno un ulteriore mese di tempo per fare ricorso e, in caso sia accettato, si rimanderà tutto alla seconda parte del processo, che potrebbe partire a giugno 2025.
Fiorentina, l’attesa per Gudmundsson
La Fiorentina nel frattempo attende vigile, nel rispetto del momento a dir poco complicato del proprio tesserato: anche in casa viola si respira un tiepido ottimismo per l’assoluzione del proprio numero dieci, che è stato accompagnato nel suo viaggio in Islanda da due componenti dello staff, un fisioterapista e un preparatore atletico, di supporto (non solo a livello fisico) al calciatore. In serata, Gud prenderà l’aereo di ritorno, destinazione Italia, dove è atteso da una possibile convocazione per Bergamo. Sarebbe la sua prima da quando è passato in viola, ma i dubbi sullo stato mentale del ragazzo rimangono. Deciderà Palladino, a partire dalla seduta di domani, parlando con l’islandese per carpirne lo stato d’animo, ora che l’infortunio al polpaccio sembra ormai superato. La testa, quella sì, conterà più di tutte, alla fine di una settimana che, comunque vada, inciderà sulla carriera e sulla vita di Gudmundsson.
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