Guardiola esulta all’ultimo respiro: il City vince, ma il Dortmund è vivo

Foden segna al 90′ e regala il successo ai Citizens dopo i gol di De Bruyne nel primo tempo e Reus nella ripresa. Qualificazione apertissima

A Pep Guardiola gioverà astenersi dal piacere di vedere e rivedere le giocate di Kevin De Bruyne che hanno portato al gol personale dell’1-0 e all’assist del definitivo 2-1. Hanno determinato la vittoria contro il Borussia Dortmund, ma per non soffrire gravi dispiaceri tra una settimana in Germania è meglio che osservi tutta la partita in maniera panoramica. Il Manchester City ha vinto l’andata dei quarti in casa 2-1 senza lasciare però la sensazione di dominio.

Gioventù brillante

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Anche in una serata ombrosa di Haaland, la sensazione è che il Dortmund possa sperare nel gran colpo. Terzic parte con due 2000 (Morey e Haaland), un 2002 (Knauff) e un 2003 (Bellingham, il 2° minorenne della storia della Champions a partire titolare in un quarto dopo Bojan con il Barcellona nel 2008 ) in casa del City, giusto per ribadire il concetto che la meritocrazia non ha età. E per quasi venti minuti la differenza tra la squadra di Guardiola e quella tedesca non si nota. Poi al 19′ Emre Can, non proprio l’inesperto di turno, passa la palla a De Bruyne. L’uomo sbagliato, se tifi Dortmund. Veloce ripartenza, transizione da sinistra a destra e infine al centro con Mahrez che riserve il belga per l’1-0. Chi si attendeva l’apertura delle acque, si sbagliava. Perché l’arbitro Hategan, con il supporto del Var, toglie il rigore al City al 29′ (fallo di Can su Rodri) e 8′ dopo Ederson quasi rischia di farsi infilare da Bellingham (a rivederlo non sembrava così falloso il suo intervento sul portiere…).

Ripresa più da City

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Haaland si sveglia all’alba del secondo tempo sgretolando la spalla di Ruben Dias, ma calciando su Ederson in precario equilibrio. Poi sale il City e Guardiola vede i suoi bruciare un’occasione con Foden che spara su Hitz a tre metri dal gol. I tiri da lontano di De Bruyne e dello stesso Foden finiscono fuori in un fazzoletto temporale. Ma il Dortmund non sa solo resistere, sa anche segnare. All’84’ Haaland lancia Reus nello spazio di prima, controllo e sinistro vincente. Diciottesimo gol in questa competizione per lui, miglior marcatore del club, anche più di Lewandowski. Guardiola ha subito gol in Champions dopo 790′ e soprattutto ha visto da vicino il fantasma dei quarti, mai superati in questa competizione da quando guida il City. Ma a dare una pacca sulla spalla a Pep interviene De Bruyne: lancio meraviglioso per Gundogan, sponda e gol di Foden proprio al 90′. Due giocate eccezionali di Kevin e Guardiola tiene la testa avanti dopo l’andata. Non è sufficiente, non ancora almeno, per pensare alla semifinale.

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