Gravina ringrazia i tifosi: “Uniti dalla Nazionale, abbiamo vinto insieme”

La lettera aperta del presidente federale: “Orgoglio, è la squadra di tutti perché ci rappresenta. Gli Azzurri ci hanno fatto sentire tutti protagonisti di un importante pezzo di storia popolare”

“Grazie Azzurri, grazie a tutti gli italiani. Insieme abbiamo vinto il secondo Europeo della nostra storia”. A dieci giorni dal trionfo di Wembley, il presidente della Figc Gabriele Gravina si sente di rimarcare la condivisione del successo all’Europeo con tutti i tifosi a cui ha rivolto una lettera aperta: “L’Azzurro ci unisce, lo abbiamo urlato al cielo di Londra – scrive – finalmente tutti insieme, con orgoglio e un forte un senso di liberazione, dopo oltre un anno e mezzo doloroso. Ho scritto insieme, perché niente come l’Azzurro riesce ad unirci superando ogni campanilismo. Un colore che comprende tutti gli altri e sprigiona passione, quella che ha fatto battere all’unisono i nostri cuori in un mese di intense emozioni”.

Ci rappresenta

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A coagulare l’interesse del Paese attorno a questa squadra è stato anche il suo carattere: “Questa Nazionale è l’Italia perché si sacrifica, ride, piange, lotta, cade e si rialza. È la Nazionale di tutti, nessuno escluso. È la Nazionale che ci piace tifare perché ci rappresenta – ha scritto Gravina -. un gruppo unito capace di superare le difficoltà sempre col sorriso sulle labbra. All’inizio del nostro percorso tutto questo poteva sembrare solo un sogno, ma gli Azzurri hanno dimostrato di saperlo avverare sulle ali dell’entusiasmo di un Paese unito”.

Sentirsi protagonisti

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“Si dice sempre che quando gioca la Nazionale si ferma il Paese – continua Gravina – non è vero! Perché quando giocano gli Azzurri, il Paese si muove eccome. Avvolto, e coinvolto, in una frenetica eccitazione che ci riporta alle cose belle della vita, senza il timore d’arrossire. E quindi eccoci di nuovo davanti al televisore con le famiglie riunite o con un gruppo di amici, le bandiere alla finestra l’inno che risuona dai balconi, poi le urla, i boati e i clacson per le strade. Tutto questo per sostenere gli Azzurri in un fantastico percorso vincente e, allo stesso tempo, per sentirci noi stessi protagonisti di un importante pezzo di storia popolare”.

Tra le icone

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“Una storia che ci riporta con un filo tricolore ad un altro 11 luglio, quello del 1982 – ricorda infine Gravina – all’esultanza di Sandro Pertini al Santiago Bernabeu e poi di nuovo a quella del Presidente Mattarella a Wembley, all’orgogliosa e composta felicità di Enzo Bearzot e di nuovo al carisma e alla commozione di Roberto Mancini. Questa Nazionale è entrata nella storia e lì rimarrà per sempre. Perché quello che ha compiuto, nel momento e nel modo in cui lo ha fatto ha reso onore al nostro Paese e fieri gli italiani”.

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