Gravina: “È l’ora di valutare i tifosi azionisti”. Malagò: “Crisi sotto gli occhi di tutti”

Anche le massime istituzioni sportive a “Se non ora quando?”, l’evento organizzato a Milano da Interspac sull’azionariato popolare

L’evento organizzato da Interspac sull’azionariato popolare, “Se non ora, quando?”, era volto ad affrontare il tema per tutto il calcio italiano, non solo per i colori nerazzurri. Al punto che – al fianco dei tifosi eccellenti (tra gli altri Enrico Mentana, Beppe Severgnini e Peter Gomez) – sono intervenuti anche Giovanni Malagò, presidente del Coni reduce dalla trionfale estate per i colori azzurri, e Gabriele Gravina, presidente della Figc: il primo con un videomessaggio, il secondo con un testo letto dai presenti.

MALAGò

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“È un’iniziativa che merita attenzione. È sotto gli occhi di tutti la crisi finanziaria che ha caratterizzato i bilanci di quasi tutte le società. In più c’è stata la pandemia, con i ricavi scesi in maniera preponderante. E non mi sembra ci sia stata tanta volontà di abbassare i costi. Bisogna fare qualcosa di diverso”, le parole di Giovanni Malagò. Che ha poi proseguito: “Le istituzioni del mondo del calcio hanno ben presente il problema. L’azionariato popolare è una delle possibili risposte. Il tifoso azionista è un sogno, ma c’è bisogno di cambiamenti anche nella governance. Questa è una spinta coraggiosa che non mi sento di escludere. I tifosi eccellenti sono dei punti di riferimento in tanti settori: possono dare professionalità al mondo del calcio, che non spesso ha utilizzato queste competenze”.

GRAVINA

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Anche Gabriele Gravina ha aperto le porte a questa soluzione: “Il tema azionariato diffuso come partecipazione popolare è una via da studiare per capire se sia in grado di alleggerire peso del grande indebitamento. Dopo anni, è tempo di valutare al meglio se e come si può integrare nel sistema calcio italiano che deve essere sempre più stabile e sostenibile”.

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