Gosens cambia idea: “Mancato passaggio allo Schalke? Una fortuna!”

Per lui, nato a 50km dalla città dei Minatori, sarebbe stata una soddisfazione enorme vestire quella maglia, che adora ma che non ha mai indossato. Ma ora, Gosens…ci ha ripensato. Del resto, se due stagioni fa fosse tornato in Germania…

Robin Gosens è una delle più liete sorprese dell’Atalanta che sta facendo sognare Bergamo e il calcio italiano. Il terzino tedesco è uno dei punti cardine del gioco di Gasperini e ormai si è addirittura scoperto goleador, avendo messo a referto finora nove reti in Serie A e una in Champions League. L’esterno nel corso degli ultimi anni non ha però mai nascosto che uno dei suoi sogni è tornare in Germania. Anzi, più precisamente allo Schalke, il club del suo cuore. Il terzino ha spesso spiegato che sarebbe stato difficile dire di no a una chiamata da parte dei blu di Gelsenkirchen. Anzi, nella sua autobiografia ha spiegato di come un passaggio che sembrava fatto è sfumato.

DECISIONE SBAGLIATA – Per lui, nato a Emmerich, a 50km dalla città dei Minatori, sarebbe stata una soddisfazione enorme vestire quella maglia, che adora ma che non ha mai indossato. Ma ora, col senno di poi, Gosens…ci ha ripensato. Del resto, se due stagioni fa fosse tornato a casa, si sarebbe perso le splendide annate della Dea. E poi, c’è da dirlo, non è che lo Schalke ora come ora se la passi benissimo. E quindi, spiega il laterale dell’Atalanta al FunkeMediengruppe, non tutto il male vien per nuocere. “Due anni dopo devo dire che quella trattativa saltata è stata la miglior cosa che mi sia mai successa. Nel calcio, una decisione sbagliata può distruggere tutto”. Difficile dare torto al terzino della squadra di Gasp.

RETROCESSIONE – Del resto, da quel momento Gosens si è imposto come uno dei migliori esterni del campionato italiano e d’Europa, segnando…come un trequartista e riuscendo addirittura ad arrivare in nazionale. Il tutto mentre lo Schalke ha fatto sempre peggio e adesso veleggia verso una tanto clamorosa quanto ormai quasi inevitabile retrocessione. “Due anni fa nessuno avrebbe mai pensato davvero che la squadra sarebbe stata all’ultimo posto con tantissime probabilità di retrocedere. Mi fa male all’anima”. E qui, evidentemente, a parlare è il tifoso. Ma il professionista sa che rimanere a Bergamo e diventare parte (anzi, protagonista) di una delle storie di calcio più belle degli ultimi anni è stato una fortuna…

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