Gol, pali, rigori sbagliati, Var e polemiche: che 2-2 tra Inter e Atalanta! E gode… il Milan

Partita incredibile a San Siro: Lautaro porta subito avanti i suoi, Malinovskyi e Toloi la ribaltano. Nella ripresa pareggia Dzeko, Dimarco sbaglia un rigore e a Piccoli viene cancellato il gol vittoria in un caldissimo finale. I rossoneri soli in testa per una notte

Un match incredibile che alla fine fa felici solo le rivali scudetto. Ma Inter e Atalanta devono essere orgogliose di avere regalato uno spettacolo avvincente dal primo all’ultimo minuto. A San Siro Lautaro porta subito avanti i padroni di casa, Malinovskyi e Toloi la ribaltano. Nella ripresa pareggia Dzeko, mentre negli ultimi minuti prima Dimarco sbaglia un rigore, poi a Piccoli viene cancellato dalla Var il gol vittoria. Di fatto quattro partite in una -con tanto di record di conclusioni: 40! -, ma intanto (aspettando il Napoli) il Milan allunga e dorme una notte in testa da solo. E l’Inter interrompe a 18 la striscia di vittorie interne consecutive in campionato.

Le scelte

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Inzaghi, che non ha convocato Correa, punta su Dzeko e Lautaro e a destra preferisce Darmian a Dumfries per il delicato duello con Gosens. Sull’altra fascia c’è Perisic, che incrocerà Zappacosta. Gasp recupera Pessina e lo piazza alle spalle di Zapata e Malinovskyi. Demiral titolare dietro, panchina per Djimsiti.

Sfuriata e ribaltone

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Spesso in affanno all’alba degli altri match stagionali, l’Inter stavolta parte tarantolata. Due tackle consecutivi di Calhanoglu per esempio non si erano mai visti. Così come non s’era mai vista la Dea presa a sberle sui cambi gioco e sugli esterni. Al 3′ Dzeko si mangia il vantaggio sul traversone di Darmian sporcato a centro area, ma subito dopo Lautaro (tenuto in gioco da Freuler) si avventa sul solito cross di Barella – 5 assist, il secondo per il Toro dopo il gol in fotocopia alla Samp – e fa esplodere il Meazza con una rasoiata al volo a fil di traversa. L’Atalanta sembra in trappola, perché se alza il baricentro si espone alle ripartenze avversarie. Dzeko e Lautaro si intendono a meraviglia, ma il bosniaco sbaglia il controllo del 2-0. Dopo un quarto d’ora però la musica inizia a cambiare. La mediana si sveglia e Zapata fa un gran lavoro sporco per far salire anche gli esterni. Manca presenza in area, che però può diventare relativa se hai Malinovskyi. L’ucraino prima affila il mancino con angoli velenosi (Brozovic al 26′ si immola su Pessina) e poi al 30′ dipinge un capolavoro dai 25 metri su cui Handanovic non può arrivare. Meno irreprensibile invece il portiere al 38′ quando, dopo un gol mangiato da De Vrij in mischia, respinge sui piedi di Toloi un’altra sassata di Malinovskyi. Match ribaltato anche psicologicamente, perché i padroni di casa perdono lucidità nelle uscite, scambiano Dzeko per Lukaku servendolo in profondità sulla corsa, mentre la Dea ritrova l’antica sicurezza, facendo correre a vuoto Brozo e compagni.

la ripresa

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Nessun cambio nell’intervallo, con Handanovic che deve subito murare Pessina per evitare il tracollo. Maresca al 5′ si inventa un mani di Skriniar e veleno Malinovskyi su punizione innesca la deviazione di Zapata: palo interno e poi Bastoni mura il colombiano. L’Inter barcolla, ora arriva sempre dopo sulle seconde palle e non riesce mai ad allargare il gioco. Calha sbaglia una lettura in ripartenza e lascia il posto a Vecino. Stessa sorte per l’ammonito Bastoni e per Darmian, dentro Dimarco e Dumfries. Il match si accende perché l’Inter non ci sta e prova ad alzare i giri. Vecino esalta Musso, Dimarco sui piazzati è la risposta a Malinovskyi e da corner Dzeko va vicino al 2-2, prima che Lautaro manchi la porta di un nulla sulla smanacciata di Musso da tiro cross di Barella. Ora è Gasp che cerca un cambio di marcia con Djimsiti, Ilicic e Piccoli per Pessina, Malinovskyi e Zapata, con Zappacosta che si alza nel tridente. Mossa che dura un amen, perché si fa male Palomino, entra Maehle e Djimsiti si abbassa. Il tempo di riassestarsi e l’Inter pareggia al termine dell’ennesima azione a falange sulla sinistra. Musso vola sul mancino di Dimarco, ma Dzeko sul tap-in non perdona. Apparecchiato un finale stupendo, in coda a una partita che già ne contiene tre. L’Inter ne ha di più, ma gli equilibri contiani saltano e Maehle in contropiede prova lo scherzetto. Le ultime cartucce sono Sanchez per Lautaro e Pasalic per Zappacosta. Handanovic dice di no a Ilicic. Demiral fa una pazzia, colpendo il pallone di mano per anticipare Dzeko. Rigore che però Dimarco stampa sulla traversa. Ma i colpi di scena non sono finiti. Perché su un pasticcio di Dumfries Piccoli fredda Handanovic. Sembra la beffa, ma in precedenza il pallone era uscito oltre la linea di fondo.

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