Gol Juve, Chiffi e Var assolti: per Rocchi hanno applicato il regolamento

MILANO – Gianluca Rocchi non fermerà né Daniele ChiffiPaolo Mazzoleni dopo la contestata decisione di convalidare il gol di Filip Kostic all’Inter. Sotto la lente ci sono i tocchi di braccio di Rabiot e Vlahovic, che hanno preceduto il diagonale vincente dell’esterno sinistro. Secondo il designatore, arbitro e Var non hanno sbagliato: entrambi i tocchi possono essere considerati «non punibili» perché manca la certezza di una postura intenzionalmente fi nalizzata a controllare il pallone.

Inquadrature

Restano i dubbi, in particolare sull’intervento di Vlahovic che utilizza il braccio destro nello stop. Ma non esistono inquadrature giudicate così inequivocabili da spingere all’annullamento del gol. In assenza di questa sicurezza Rocchi (meno convinto della gestione complessiva della partita da parte di Chiffi) non può intervenire sulla squadra arbitrale, a differenza di quanto fece dopo MonzaInter per la clamorosa svista di Juan Luca Sacchi che tolse un gol regolare ad Acerbi tagliando fuori il Var con il fischio prima dell’ingresso del pallone in rete (in quella occasione Sacchi venne fermato per otto giornate).

Accuratezza

Secondo Rocchi, anche la lunga fase di revisione a Lissone, durata quasi cinque minuti, depone a favore dell’accuratezza della procedura di Mazzoleni al monitor: questo approccio denota il «rispetto» verso la complessità dell’episodio. Per questo il designatore non ha gradito le proteste di Simone Inzaghi, giudicate eccessive quando l’allenatore parla di «mancanza di rispetto». I vertici arbitrali sottolineano anche un aspetto regolamentare: non basta l’impatto di braccio in sé per sanzionare Rabiot o Vlahovic. Quel requisito è sufficiente solo se il tocco avviene nell’immediatezza del gol: per esempio, come per la rete di Rabiot alla Sampdoria, contestatissima dai blucerchiati. In quell’occasione, infatti, i dubbi sono ancora maggiori. La severità dell’interpretazione è stata rivista dopo episodi limite, come quello della rete annullata a Ibrahimovic a Firenze nel febbraio 2020.

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Rigori

Prossimamente potrebbe essere modificato anche un altro punto del protocollo Var, relativo alla ripetizione dei rigori in seguito all’ingresso in area dei giocatori. Il caso è quello del penalty sbagliato da Ibrahimovic a Udine e fatto calciare una seconda volta a causa della respinta di Beto, avvenuta, però, vicino alla bandierina del corner. Troppo slegata dal rigore fallito per essere considerata influente. Questione di «spirito del gioco».

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