Gol, errori e spettacolo: l’Atalanta in 10 elimina la Lazio (3-2) e va in semifinale

Nel primo tempo i gol di Djimsiti, Muriqi, Acerbi e Malinovskyi. Nella ripresa rosso a Palomino, ma la squadra di Gasp segna con Miranchuk e poi Zapata si fa parare un rigore da Reina. Dea contro la vincente di Napoli-Spezia

Dal nostro inviato Marco Guidi

27 gennaio – BERGAMO

In dieci, sbagliando un rigore e soffrendo tantissimo nel finale, ma l’Atalanta è in semifinale di Coppa Italia. Battuta 3-2 una buona Lazio, in una partita dai continui colpi di scena e in cui entrambe le squadre confermano di essere in salute. La Dea vendica così la finale persa a Roma meno di due anni fa e ora attende di conoscere il nome della prossima sfidante (Napoli o Spezia) domani sera. I tanti impegni impongono un po’ di turnover da una parte e dall’altra. Gian Piero Gasperini, senza Hateboer e Pasalic infortunati, rilancia titolari Palomino, Maehle, Malinovskyi, Miranchuk e Muriel. Anche Simone Inzaghi si concede cinque cambi rispetto all’undici che ha sconfitto il Sassuolo domenica. Ancora indisponibili Luiz Felipe e Luis Alberto, Leiva squalificato, spazio dal 1’ a Hoedt, Escalante, Fares, Pereira e Muriqi. Solo panchina per bomber Immobile.

QUESTIONE DI PRESSING

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L’Atalanta parte subito asfissiando il primo palleggio ospite, rendendo l’uscita dalla propria metà campo tremendamente complicata alla Lazio, anche perché Romero ha gioco facile nell’anticipo sul più lento Muriqi. Ed è proprio una dormita del centravanti kosovaro, stavolta nella propria area, a sbloccare il match al 7’. Azione da calcio d’angolo, la palla schizza a Palomino che calcia di prima intenzione dal dischetto del rigore, Reina è prodigioso nella respinta, ma Djimsiti insacca il tap-in con la gentile collaborazione di Muriqi. La squadra di Inzaghi subisce il colpo e nel giro di tre minuti rischia di capitolare due volte: Acerbi è sensazionale nel tackle su Gosens, lanciato in porta; subito dopo, Muriel non serve Djimsiti, tutto solo, e si fa bloccare da Reina la conclusione da centro area. Chi pensa a una partita a senso unico, però, si sbaglia. Pian piano la Lazio sale di baricentro e alla prima, vera occasione colpisce: cross da sinistra di Acerbi, Palomino perde la marcatura e permette il colpo di testa della redenzione a Muriqi, che cancella così l’incertezza sul gol nerazzurro. L’1-1 dopo 17’ rende più equilibrata la partita, anche perché all’Atalanta non riesce più il pressing dei primi minuti. Si va piuttosto a fiammate: al 34’ Acerbi ruba palla a Pessina ai 40 metri, avanza indisturbato sino al cuore dell’area di rigore e dopo aver mandato fuori giri Palomino con una finta, batte di destro Gollini. Neanche il tempo di festeggiare, che i biancocelesti subiscono il pari. Lancio di Djimsiti, Muriel sulla destra ubriaca Hoedt e regala un cioccolatino che Malinovskyi scarta volentieri con il sinistro da centro area. E’ 2-2 in un lampo e così si va all’intervallo.

RIPRESA

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Inzaghi si ripresenta in campo con due novità: Lazzari per Fares (Marusic passa a sinistra) e Parolo da centrale di destra al posto di Patric. Al 5’ Miranchuk ha sulla testa la palla del vantaggio, ma la deposita morbida nelle mani di Reina. L’episodio che potrebbe far sterzare l’andamento della gara è però dalla parte opposta, con Palomino che atterra Lazzari lanciato verso Gollini. Per l’arbitro Pairetto è chiara occasione da gol e l’argentino viene espulso, tra le proteste di Gasperini. Atalanta in 10, ma di certo non doma: al 12’ Romero si alza sino alla trequarti avversaria per rubare palla a Milinkovic e servire un assist al bacio per Miranchuk, che non sbaglia davanti a Reina. E’ l’ultimo pallone toccato dal russo (e anche uno dei pochi fruttuosi…). Di nuovo in vantaggio, infatti, Gasperini sistema i suoi: dentro in serie Zapata, De Roon e Toloi, fuori Malinovskyi, Miranchuk e Muriel. I nerazzurri passano prima alla difesa a quattro, poi al 3-4-1-1. Inzaghi risponde con l’ingresso di Correa per Escalante. Ma anche in vantaggio di un uomo, la Lazio non ha più il controllo delle sfuriate avversarie. Al 20’ Hoedt atterra in area Zapata. E’ rigore, ma lo stesso colombiano si fa poi parare il penalty da Reina. Poi Gosens e De Roon si fanno rimpallare il tiro a botta sicura. Scampati i pericoli, Inzaghi si gioca anche la carta Immobile, passando al 4-3-1-2 con Ciro e Muriqi assistiti da Correa. La formula funziona, perché la Dea si schiaccia nella propria area, senza più ripartire, nonostante Gasperini si sgoli con i suoi per alzarsi. Acerbi e Milinkovic, invece, possono avanzare da torri aggiunte sui palloni continuamente scodellati dalle parti di Gollini. Il lungo assedio biancoceleste, però, produce poco in zona gol sino al 43’, quando Acerbi chiama di testa al miracolo Gollini su calcio da fermo. Ma la chance più clamorosa è per Muriqi subito dopo: il kosovaro è solo davanti al portiere quando svirgola malamente col destro. L’Atalanta si salva e conquista così la semifinale.

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