Godin: “Cagliari scelta di cuore e di vita”. E Giulini su Nainggolan…

Il presidente rossoblù sul nuovo acquisto uruguaiano: “Nell’amichevole con l’Atlético, i miei figli volevano la foto con lui. Che emozione averlo qui”

L’attesa è finita, Cagliari ha il suo caudillo. In una Sardegna Arena vestita a festa per mille tifosi è finalmente arrivato il Godin-Day. Presentazione in bello stile per l’uruguaiano, accompagnato dal suocero ex Cagliari Pepe Herrera e dal presidente Tommaso Giulini, arrivato giovedì scorso in rossoblù.

Scelta di vita

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Un Godin che ha avuto pochi dubbi sull’arrivo in Sardegna: “Cagliari è una scelta di cuore e di vita, la società vuole crescere e ha un allenatore importante. Pepe mi ha parlato per primo di Cagliari, lui ha un ricordo bellissimo della sua vita qui in Sardegna e già da dicembre mi disse di venire qua che è la piazza ideale per gli uruguaiani. Nandez, quando ha saputo della trattativa, mi ha chiamato tutti i giorni per venire qui. La storia degli uruguaiani in rossoblù e le storie delle persone a me care mi hanno dato tanta fiducia per venire qui”.

Addio all’Inter

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Il passaggio in Sardegna arriva dopo una stagione tra alti e bassi in nerazzurro, tante panchine ma anche un Europa League da protagonista: “Cosa non ha funzionato all’Inter? Io ogni giorno cerco di imparare, vengo qui in Sardegna con la voglia di mettermi a disposizione. All’Inter ho giocato con un modulo diverso rispetto a tutta la mia carriera e arrivare e fare bene in Italia non è mai semplice, credo sia il campionato più difficile dove ho mai giocato. Cosa mi ha detto Nainggolan prima di partire? Anche con lui abbiamo parlato tanto di Cagliari e mi aspetto di vederlo qui tra qualche giorno. Lo vogliono i tifosi, speriamo bene”. Inter però che è un capitolo del passato, Godin cambia pagina: “Il mio obiettivo qui è quello di aiutare i compagni ad alzare il livello di anno in anno. A livello personale voglio arrivare fino al prossimo Mondiale da protagonista. Questo inizio non è stato facile per il Cagliari ma siamo partiti contro squadre che si conoscevano tanto come Lazio e Sassuolo, però ho visto che Di Francesco sta lavorando tanto e vuole costruire qualcosa di grande. Questa settimana mi sto allenando con la squadra e ora sono a disposizione del tecnico per la gara con l’Atalanta”.

Le parole del presidente

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Le parole del presidente Per il presidente Giulini Godin è il colpo dell’estate rossoblù: “È un grande piacere sono molto emozionato. Per me è un orgoglio essere qui con Godin, questo è un segnale forte per il campionato e per questa squadra che vuole fare bene. Tutto è iniziato da una chiamata ricevuta da Marcello Carli, io ho avuto qualche segnale da Barella e lì ho capito che qualche spiraglio poteva esserci. Non è stato semplice per noi. Quando abbiamo fatto l’amichevole per l’addio di Andrea Cossu contro l’Atletico Madrid tutti i miei figli volevano fare la foto con Godin, quindi averlo qui è un’emozione fantastica per me. La difficoltà di portare Godin in Sardegna non è stato trovare l’accordo con l’Inter perché c’è grande rispetto tra le società, la difficoltà è stata quella di fare un sacrificio così importante in un periodo così complesso. Abbiamo fatto ogni valutazione per capire se fosse un affare sostenibile, la risposta è stata negativa ma abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo scommettendo su una ripresa del calcio e del Paese. Godin da solo non basta per fare il salto di qualità, dipende molto da come lavoreremo in settimana. Sono arrivati tanti giovani voluti dall’allenatore che ora devono dimostrare di essere da Cagliari. L’importante è che il gruppo sia compatto”.

Il nodo Nainggolan

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Il tema che scalda i tifosi nelle ultime ore però è l’eventuale ritorno del Ninja: “L’affare Nainggolan? – dice Giulini – Meno ne parliamo e più è rispettoso perché non è un nostro tesserato, è nelle rotazioni di Conte, è un giocatore pagato molto dall’Inter e quindi la situazione è molto complicata per chiudere l’affare. Contropartite tecniche? L’Inter vuole che noi compriamo il cartellino del giocatore e la presenza di qualche nostro giovane per abbassare le pretese da loro è gradita. Ma si tratta di una proposta delle ultime ore su cui le parti devono ancora valutare. Quello che cerchiamo ora è capire chi può uscire, perché la rosa è troppo lunga, ma i big come Joao Pedro, Nandez o Simeone ora non possono essere ceduti perché non ci sarebbe il tempo per rimpiazzarli in rosa. Sono settimane calde anche per la presentazione del progetto definitivo del nuovo stadio, siamo a buon punto sugli interni della struttura ma stiamo riflettendo sulla parte esterna. Credo che tra dicembre e gennaio presenteremo il tutto all’amministrazione comunale. La speranza è iniziare a demolire il vecchio Sant’Elia a fine 2021″.

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