Giulia Mizzoni tra Dazn, il calcio e il marito-cuoco: “Mi alleno anche alle 6 del mattino”

La giornalista di Dazn Giulia Mizzoni ci racconta il suo rapporto con l’alimentazione, lei che ha un marito pasticcere, e con l’allenamento: “La boxe mi ha cambiata”

Chiara Zucchelli

29 marzo – Milano

Conciliare la vita da mamma con quella di giornalista che ogni finesettimana, o quasi, gira sui campi di Serie A. È stata questa la vita intensa di Giulia Mizzoni negli ultimi tre anni e lo sarà ancora di più adesso che Dazn ha preso i diritti per la Serie A fino al 2024. In tutto questo, soprattutto dopo la nascita del figlio Pietro nel 2016, uno dei volti femminili di Dazn, ha sempre cercato di ritagliarsi uno spazio per lo sport e di curare l’alimentazione. Inevitabile, se si ha la passione per la buona cucina, si abita in centro a Roma a due passi da ristoranti storici e tipici e, soprattutto, si vive insieme ad un compagno che è pasticciere e cuoco. Partiamo proprio da lì.

Non deve essere semplice avere in casa un uomo che cucina di tutto e bene.

“È vero, ma anche io non me la cavo male in cucina. Per fortuna tutti e due riusciamo a conciliare la nostra passione con una vita, più o meno, sana e un’alimentazione bilanciata. E poi io compenso: quando lui è fuori per lavoro niente manicaretti, ma tanta frutta e verdura. A volte dopo aver fatto mangiare il bambino anche un piatto di bresaola con insalata mi va benissimo”.

Riesce ad allenarsi tutti i giorni?

“Diciamo che ci provo. Prima andavo in palestra un’ora al giorno per tre volte a settimana, adesso faccio tutto da casa. Per me tre o quattro ore di sport settimanali sono un buon compromesso”.

Tra l’altro con una forza di volontà ferrea, visto che si alzava all’alba.

“È vero, confermo. Spesso mi svegliavo alle 6, facevo colazione, andavo in palestra vicino casa, tornavo per la doccia ed ero pronta per portare mio figlio a scuola. Difficile, soprattutto in certe mattine d’inverno, ma non impossibile”.

In cosa consiste il suo allenamento?

“Da oltre 2 anni pratico il pugilato. L’ho scelto perché dovevo perdere quei 3-4 kg rimasti dopo la nascita di Pietro e cercavo uno sport non monotono e con tanto corpo libero”.

E la sua alimentazione tipo?

“Non amo le privazioni e le diete rigide. Detto ciò cerco di autoregolarmi per non passare da un eccesso all’altro. Evito cibi troppo conditi e grassi. Non potrei vivere senza pasta, ma la condisco con sughi semplici e leggeri. A volte anche solo con olio e peperoncino. Evito l’eccesso di carne, amo il pesce e le verdure in abbondanza”.

Ogni tanto non rinuncia anche ad un bicchiere di vino, magari rosso.

“Confermo anche questo, perché no? E’ uno dei piaceri della vita, sempre con moderazione”.

Da dove nasce la sua passione per lo sport?

“Lo sport, anzi il calcio raccontato, nasce dalla mia passione per il giornalismo. Ho semplicemente unito le due cose, a 14 anni avevo già deciso che il mio lavoro sarebbe stato raccontare il calcio e mi reputo molto fortunata. Ho fatto una telecronaca di Champions League, raccontato il calcio internazionale e adesso la Serie A. Lo sport praticato, senza giri di parole, nasce invece dalla volontà di mantenersi in forma senza troppe privazioni a tavola. Sono una buongustaia e non sopporto le diete rigide, i cibi pesati. Mentalmente sarebbe troppo pesante e mi annoierei in fretta. Dunque meglio un’ora di allenamento senza bisogno dei 60 grammi di pasta. Quantità da assaggio per me…”.

Quando deve fare un’eccezione alla sua routine alimentare su cosa va?

“La famosa voglia di dolce che scatta ogni tanto per me è difficile da contenere. Sempre senza esagerare, ma solitamente è il cioccolato che mi chiama… E io rispondo”.

Lei viaggia quasi ogni settimana per lavoro, è sui campi di tutta la Serie A da anni. Come riesce a conciliare questo aspetto della sua vita con l’allenamento e l’alimentazione?

“Ora, con le palestre chiuse, ho dei circuiti da circa mezz’ora inviati dalla maestra di pugilato e che svolgo a casa ogni volta che posso. Con tanto di applicazione sul cellulare. Quando viaggio per lavoro difficilmente ho tempo per allenarmi, mentre per mangiare lo trovo sempre. Il bello delle trasferte è anche poter godere delle meraviglie culinarie del nostro Paese. Con parsimonia, ma non ci rinuncio”.

Come ad altre sue colleghe chiediamo: meglio un allenamento intenso o una cena al ristorante

“Va be’, che domanda è? Perché c’è chi ha risposto meglio un allenamento?” (ride, ndr).

Ultima domanda: uno sportivo con cui si vorrebbe allenare?

“Un pugile non oserei mai. Troppo grande il rischio di una figuraccia. Amo la determinazione delle nostre atlete. L’essere donne, che spesso nello sport ci hanno fatto vivere come un limite sopratutto per questioni di performance fisiche, è per me una risorsa. Guardate Valentina Vezzali, in pedana a quattro mesi dal parto. O Bebe Vio o Federica Pellegrini, un’eccellenza a livello mondiale. E ne ho citate solo alcune. Con ognuna di loro vorrei non solo allenarmi, ma poter fare due chiacchiere. Ne uscirei arricchita al 100%”.

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