Giudice sportivo: insulti razzisti a Maignan, un turno a porte chiuse per l’Udinese

Da un lato non sono state rilevate dissociazioni del pubblico, dall’altro è stato preso in considerazione l’impegno del club a collaborare con le forze di polizia

Una giornata a porte chiuse per l’Udinese dopo i cori razzisti a Maignan e la sospensione per alcuni minuti della partita contro il Milan. È questo il responso del giudice sportivo. Decisivi il referto arbitrale e il rapporto dei collaboratori della procura federale. Si ricostruisce come le manifestazioni discriminatorie ai danni del portiere rossonero abbiano portato a due annunci con altoparlante e una prima interruzione per un minuto, poi una sospensione per cinque.  Il giudice sportivo rileva, inoltre, come “non sono state riportate chiare manifestazioni di dissociazione da tali intollerabili comportamenti da parte dei restanti sostenitori (elemento che sarebbe stato rilevante in senso attenuante, e finanche esimente in presenza degli altri presupposti). D’altro canto, “il comportamento attivo dell’Udinese e la disponibilità manifestata fin da subito a collaborare per l’individuazione dei responsabili” hanno fatto scattare la sanzione minima per un evento di tale portata.

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