Giroud come Peter Pan: “Gol e rosso? Quando segno sono un bambino”

Fa una magia e poi si toglie la maglia: “Io vivo in area di rigore, pazienza per l’espulsione”. Pioli: “Mi ha ricordato Totti”

Chiamalo quando c’è bisogno, poi ci pensa lui. Olivier Giroud spacca in due Milan-Spezia, non si accontenta mai: entra, segna, si fa espellere per aver tolto la maglia quando era già ammonito. Ma a fine gara sono più i sorrisi per il gol che i rimpianti per l’espulsione: “Il rosso dopo l’esultanza? Ho fatto il mio lavoro su quel cross di Sandro, poi quando l’arbitro mi ha espulso sono tornato nello spogliatoio infuriato. Ma il calcio è così: ho segnato un gol decisivo, nella testa mi sento ancora un bambino, ho esultato come mi è venuto naturale. Pazienza: sono comunque sicuro che la squadra farà bene con la Cremonese, anche senza di me”.

GOL PESANTI

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Un bambino dalle uova d’oro, un Peter Pan decisivo come pochi: l’anno scorso ha messo il timbro sullo scudetto nella gara della svolta, il derby con l’Inter ribaltato in una manciata di minuti. Si è caricato la squadra sulle spalle quando Ibra ha dovuto alzare bandiera bianca per via dell’ennesimo infortunio, è diventato leader. E segna solo gol pesanti: la già citata doppietta nel derby, due sigilli nella festa scudetto di Reggio Emilia, 4 timbri stagionali in Champions che hanno spedito i rossoneri agli ottavi: sarà il Milan dei giovani, ma a fare il capobanda c’è uno che sulla carta di identità ha scritto 1986 alla voce “anno di nascita”. Olivier si gode il momento: “Volevamo vincere questa partita, siamo stati vogliosi fino in fondo. Non so se sia il mio stato di forma migliore, ma ci sono sempre situazioni nella vita in cui ti trovi nel posto giusto al momento giusto: quella di Sandro era una bella palla, la mia vita è in area di rigore e l’ho messa dentro”. Descrive con questa semplicità un gol che ricorda molto una magia di Totti nel derby con la Lazio del gennaio 2015. E il parallelismo è corso anche nella testa di Pioli: “Appena l’ho visto, mi è venuto in mente quel gol. In panchina c’ero io, me lo ricordo bene purtroppo”. Totti toglie, Peter Pan restituisce.

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