Giro d’Italia : terza tappa, vince l’olandese Van Der Hoorn. Cinque italiani nella Top ten. Ganna sempre maglia rosa. Albanese comanda la classifica degli scalatori

Giro d’Italia : terza tappa, vince l’olandese Van Der Hoorn. Ganna sempre maglia rosa. Albanese comanda la classifica degli scalatori. Cinque italiani nella Top ten. 

Un ragazzone olandese di Rotterdam, Taco Van Der Hoorn , 27 anni, portacolori della Intermarche’, ha vinto la terza tappa del Giro d’Italia, la Biella-Canale di 190 chilometri. 

Beffando il gruppo con un finale in solitaria, imperioso, potente. Annullando il tentativo di aggancio di Gallopin e Ciccone e impedendo al gruppo – trascinato per lungo tempo dalla Bora di Sagan, poi dalla Cofidis di Viviani –  di sventare la sua coraggiosa iniziativa.

Top Ganna resta per il terzo giorno in rosa  con 16” su Foss. Cinque italiani hanno chiuso  la tappa nei primi dieci.

Taco  è andato in fuga , con alcuni compagni, fin dalla partenza. Al traguardo incredulo, ha alzato le braccia al cielo. Questo giorno piemontese non lo dimenticherà per tutta la vita.  La volata del gruppo è stata vinta da Cimolai ( secondo ). Terzo Sagan davanti a Viviani, Bevin, Vermeersch, Gaviria,Bettiol, Oldani, Mosca. Vincenzo Nibali guadagna 14 posizioni in classifica generale

Albanese, salernitano, punto di forza del team Eolo-Kometa ( la squadra italiana fondata da Ivan Basso e Alberto Contador ) si è confermato maglia azzurra.
Ha festeggiato, a modo suo, il ritorno in serie A dopo 22 anni della sua Salernitana.

La terza tappa del Giro

Lo scalatore campano ha messo al sicuro il primo posto della speciale  già dalla prima delle tre salite di giornata. Primo al Piancanelli dopo 122 chilometri. Regolati senza problemi i compagni di fuga Pellaud e Vanden Berg. Nella discesa tecnica c’è stata una caduta in gruppo senza conseguenze. Poi Albanese ha concesso il bis sul Castino, blindando la maglia azzurra. Al passaggio del terzo GPM  si è accontentato del terzo posto ( comunque è andato a punti ).

Dopo le tre tappe piemontesi il Giro sbarca in Emilia ( martedì 11 maggio ).  E si comincia a fare sul serio. A cominciare dall’Appennino reggiano.

La frazione Piacenza-Sestola  di 187 chilometri è pianeggiante nella prima parte, fino a Rossena ( comune di Canossa ). Poi, dopo 111 chilometri tranquilli,  si arriva al Castello di Carpineti, chiamato  – all’epoca – con una certa enfasi “ la nuova Roma “ perché nel 1077 Papa Gregorio ( settimo  ) , incontrò Matilde di Canossa, dopo il celebre incontrò con l’imperatore Enrico quarto. Qui c’è un GPM di terza;  un altro GPM di terza è più avanti di 32 chilometri. Quindi si va verso il Parco del Frignano dove è collocato il piccolo comune modenese. E prima dell’arrivo c’è il Colle del Passerino, più di 4 km al 10% con punte del 16% nella prima parte.

E fioccano le prime multe per lancio di borracce fuori dalle “ Aree Verdi “ istituite dagli organizzatori.

Sono 5/6 in ogni tappa. È la novità voluta dall’UCI, in vigore dal primo aprile. Sono state cancellate le zone di rifornimento fisse per evitare assembramenti. Le squadre si impegnano a raccogliere i lanci di contenitori e cartacce. I team garantiscono collaborazione. Le borracce non vanno più gettate come una  volta . Sennò sono multe salate, 455 euro e 25 punti di penalizzazione nel ranking UCI. I primi ad essere beccati sono stati un francese ed un austriaco. Al Var non scappa niente. Il ciclismo è già nel futuro.

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