Giro d”Italia, terza tappa ungherese all’eterno Cavendish, tre azzurri nei primi 10. Van der Poel sempre leader

 Giro d’Italia, terza tappa ungherese, vince il britannico Mark Cavendish, 36 anni. Il Re dello sprint è sempre lui, il ragazzo dell’Isola di Man; il jet del ciclismo mondiale soprannominato “Manx Missile”.

Passano gli anni ma Cavendish è sempre lo stesso. Voleva vincere e ce l’ha fatta. Pilotato dal fantastico “treno” di una squadra – la Quick Step – che ha nel “nonnino” danese (37 anni) Morkov il perfetto pesce pilota. Da cineteca la volata. Morkov guida Cavendish fino a 300 metri dalla linea d’arrivo.

Poi si sposta e il jet britannico apre il gas. Tentano di braccarlo due velocisti puri come Demare e Gaviria. Niente da fare. Mark ha potenza, qualità, traiettoria. È elegantemente esplosivo. Timbra la vittoria n.16. La Corsa Rosa è nelle sue corde. Stessa cosa con il Tour de France dove ha collezionato 34 vittorie (record condiviso con Mercks). Non a caso ha vinto tre Mondiali su pista.

Maglia rosa è sempre Van der Poel. Tappa comunque soddisfacente per gli azzurri. Tre nella top Ten: Mareczko, Consonni, Dainese.

TAPPA DI 201 KM PRIVA DI DIFFICOLTÀ

È stata la  classica tappa di trasferimento prima del ritorno in Italia. Da Kaposvar a Balatonfured. Una galoppata che non ha presentato insidie particolari. Un solo GPM –  peraltro  di quarta categoria – al km 188 vinto da Eenhorn , secondo Zabel.  E due traguardi volanti ( al km 69 e al km 147). Il primo vinto in volata da Gaviria su Demare, Nizzolo e Girmay.

Il secondo  volante piazzato a Badavsony, sulle rive del lago Balaton (sponda settentrionale) vinto da Tagliani su Rivi. Partenza alle 12.25. Tutti presenti (176 corridori di 28 nazioni ). Fuggitivi di giornata ancora  Bais, Tagliani con Samuele Rivi della Eolo-Kometa. Una fuga di oltre tre ore complice un gruppo sonnacchioso che ha  lasciato fare. A 43km dal traguardo si stacca Tagliani, riassorbito dal gruppo. A 30 km riassorbiti anche Rivi e Bais. E il gruppo si scatena. I treni preparando lo sprint.

LE SQUADRE PIÙ BATTAGLIERE

Sono tre, al momento. Due da pronostico (Jumbo -Visma e Ineos-Grenadiers ) ed una sorpresa: il team australiano BixeExchange-Jayco che ha due direttori sportivi italiani: Vittorio Algeri e Marco Pinotti, due ex professionisti di buon nome.

Algeri ha una vasta esperienza di coach (allena dal 1988); Pinotti è laureato in ingegneria logistica. In crescita altre tre grandi squadre :la Bora-Hansgrone di Kelderman e Kamna, L’Astana di Nibali e Lopez e la UAE Emirates di Almeida, Formolo, Gaviria, Ulissi, Richeze.

Più caute finora, ma attente – a tratti persino vivaci – la Bahrain di Landa e Pello Bilbao, la Groupama di Demare, la Cofidis di Cimolai e Consonni, la Quick-Step di Cavendish, Ballerini,Schmid e la Trek Segafredo di Ciccone, Mollema e Cataldo.

QUARTA TAPPA DEL GIRO IN SICILIA (martedì 10 maggio)

Ripartenza in Italia dopo il trittico ungherese, un bagno di folla oltre le più ottimistiche previsioni. Il Giro d’Italia, dopo un lunedì di riposo, ripartirà da Avola, perla del siracusano – Golfo di Noto – per volare sull’Etna e concludersi al rifugio Sapienza, 1.700 metri.

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