Giro d’Italia, Schmid vince in volata la Perugia-Montalcino. La maglia rosa Bernal allunga

Tappa d’altri tempi al Giro d’Italia, con un finale spettacolare. E un verdetto che non ti aspetti: Mauro Schmid, 21 anni, svizzero, ha vinto la temutissima tappa degli sterrati, la Perugia-Montalcino di 162 km, battendo in volata il compagno di fuga Alessandro Covi. Terzo a 26” Vanhoucke.

La maglia rosa Egan Bernal ha strapazzato la concorrenza demolendo il suo più diretto avversario, il belga Evenepoel, giunto al traguardo con un pesante distacco di 5’17”. Bernal è arrivato al traguardo con 3’09”senza sforzo. Il padrone del Giro è lui, il colombiano ciclisticamente cresciuto in Italia. Appena sceso dalla bici infangata ha dichiarato: “Abbiamo corso bene anche oggi e ho aumentato il vantaggio in classifica. Sono in maglia rosa ma il Giro è ancora lungo. Mancano ancora tutte le grandi salite. Sono fiducioso ma devo tenere ben saldi i piedi per terra“.

Schmid vince l’undicesima tappa del Giro

Svizzera sugli scudi con questa sorprendente doppietta. Dopo Gino Mader (vincitore della sesta tappa) è arrivata questa di Mauro. Schmid (undicesima). Il giovane elvetico, subito dopo aver tagliato il traguardo, ha detto: ”Non riesco a credere di aver vinto. E pensare che ho deciso di fare la Corsa Rosa solo due settimane prima della partenza da Torino “.

Classifica generale sconquassata. Dietro Bernal ora c’è Vlasov a 45”. Terzo posto l’eccellente Damiano Caruso a 1’12”che precede i britannici Carthy e Simon Yates. Evenepoel è scivolato in settima posizione davanti a Ciccone, Foss, Martinez Poveda. Sagan ha conservato la maglia ciclamino (classifica a punti) e Bouchard quella azzurra (classifica montagna). Nuova maglia bianca (classifica giovani) è Vlasov, il russo dell’Astana.

Una tappa che ha ricordato il ciclismo di Coppi e Bartali. Un ciclismo eroico, epico. Quando non c’era troppo asfalto. È il ciclismo delle “ Strade Bianche “. Esalta la fatica, fa ancor più apprezzare i corridori. Sullo sterrato si è visto l’essenza della bici, cioè sforzo, fatica di braccia, di spalle, di gambe. Ma anche fatica mentale, di cervello. E i ricordi sono andati a Girardengo e Binda, l’omino di Novi e il trombettiere di Cittiglio. La prima, grande rivalità del ciclismo. Cose di un secolo fa. Più tardi l’Italia si è divisa tra Coppi e Bartali. “Ginettaccio” ha centrato la vittoria del suo primo giro nel 1936. Coppi, più giovane di cinque anni,  ha indossato la sua prima maglia rosa nel 1940. Altra Italia, altre strade. Ma la stessa fatica vista in questa undicesima tappa, specialmente nel tratto di tre km – in pieno sterrato –  con una pendenza  all’8%. Uno sforzo indicibile di 15 minuti. E verso Montalcino le pendenze sono salite ancora.  L’ultima salita di 13 km, con un tratto di nuovo all’8%, è stata patita da non pochi.

Quattro tratti sulla ghiaia, nel polverone. Con pericolose discese. Il primo sterrato è di  9,1 km. Abbordabile. Poi il secondo, il più lungo di 13,5 km con un picco di pendenza al 16%, che ha prodotto una selezione inevitabil specie nelle insidiose discese, vedi la somma cautela di Evenepoel. Che a 19 km dal traguardo è addirittura rimasto solo. Anche senza lo scudiero  Almeida. Ritrovato ad 8 km dalla fine.  Bernal è andato all’attacco pilotato da  un generoso e Moscon. Gli ultimi  due tratti di 7,5 km e 5 km – nell’anello attorno a Montalcino – hanno procurato altre cadute. E ulteriore selezione.

Giro d’Italia, il 20 maggio si arriva in Romagna

Giovedì 20 maggio tappa numero 12. Si arriva in Romagna passando per Sesto Fiorentino dove viveva il leggendario ex c.t. della Nazionale Alfredo Martini (1921-2014 ). Doveroso omaggio nel centenario della nascita.

Tappa tosta, importante, di 212 km. Da Siena a Bagno di Romagna. Con quattro GPM che restano nelle gambe: Monte Morello, Passo della Consumma, Passo della Calla, Passo del Carnaio. Quest’ultimo ha pendenze superiori al 10%. E soprattutto lo scavalcamento è posto dopo 202,6 km. A 10 km dal traguardo. Una picchiata spettacolare. Linea d’arrivo a Bagno di Romagna, comune storicamente compreso nell’area geografica della Romagna Toscana. In provincia di Forlì-Cesena. Siamo nel cuore dell’Appennino tosco-romagnolo, paradiso della bicicletta.

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