Giro d’Italia: al traguardo di Treviso il belga De Bondt vince di mezza ruota sul compagno di fuga Affini. Carapaz sempre in maglia rosa

Il belga Dries De Bondt, 31 anni, alfiere della Alpecin, ha vinto in volata “ la tappa del prosecco” battendo Affini di mezza ruota con un potente colpo di reni. Terzo Nielsen quarto Gaburro. Il gruppo è arrivato con 13”, volata vinta da Dainese su Demare, Cimolai, Cavendish, Gaviria, Consonni. Resta in maglia rosa Carapaz con i soliti 3” su Hendley (che ha forato ma entro i tre km).

Piccole modifiche nel resto della classifica generale per il ritiro di Almeida: Nibali sale al quarto posto, Pozzovivo nono. Nuova maglia bianca (miglior giovane ) lo spagnolo Juan Pedro Lopez.

Tappa breve, quasi di riposo

Dopo le fatiche del Menador e la piacevole vittoria a sorpresa del giovane colombiano Buitrago (pupillo di Fondriest,) nel sotto finale della Corsa Rosa è stata inserita questa tappa per sprinter. Poi, di tappe, ne resteranno solo tre.

Tappa secondo le attese ( o quasi), da Borgo Valsugana a Treviso,156 km ed appena 1.150 metri di dislivello. Con due soli GPM, peraltro di quarta categoria e lontani dal traguardo. E due anche i traguardi volanti.

Il primo, dopo il Primolano, è stato a Valdobbiadene al km 72 (vinto da Gabburro);il secondo a Susegana al km 116. E dopo il secondo GPM, cioè il Muro di ca’ del Poggio (242 m.), un lungo tratto pianeggiante verso Treviso dove è stato affrontato un circuito di 11 km, ripetuto una sola volta. Ultima curva a 1.200 metri dal traguardo. Partenza alle 13.45. Al via 153 corridori di 28 Paesi. Almeida ritirato per Covid. Fuga vincente di giornata a quattro : Affini, Gabburo,De Bondt, Nielsen. Il quartetto ha retto il furioso ritorno del gruppo ed ha chiuso con 13” di margine. Beffati i velocisti.

L’ex CT Cassani: “Il giro deciso da tre italiani”

Sono i tre direttori sportivi dei primi tre uomini in classica. Sono gli strateghi che dalle loro ammiraglie pilotano i corridori. Sono tre italiani. Eccoli: Matteo Tosatto (Ineos), regista del solido Carapaz; Enrico Gasparotto (Bora) che guida l’australiano Hindley, secondo in classifica generale a 3” dal leader, tenendo in costante allerta tre “scudieri” di buona gamba (Kamna, Kelderman, Buchmann).

Infine Franco Pellizzotti (Bahrain), direttore creativo, che crede nello spagnolo Landa (terzo a 1’05”) come crede nei suoi gregari di lusso (Bilbao, Buitrago,Novak, Poels). La vittoria finale sembra proprio una questione a tre. Marmolada (sabato 28) permettendo.

Prossima tappa in Slovenia

È la penultima gara del Giro d’Italia. Probabilmente interlocutoria. Tappa di media montagna con arrivo in salita. In tutto 177 km, da Marano Lagunare al Santuario di Castelmonte. Partenza ed arrivo in provincia di Udine con un breve sconfinamento in Slovenia per affrontare la salita, non semplice, del monte Kolovrat (1.243 m), il monte delle Prealpi Giulie da dove parti’ la disfatta di Caporetto (autunno 1917). Le nostre truppe si ritirarono sul “sacro fiume “ Piave e vinsero (ottobre 1918) battendo le truppe austro-ungariche e tedesche. È una tappa Amarcord.

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