Giro d’Italia, al belga  Tim Merlier la seconda tappa la Stupinigi-Novara di 179 chilometri, Ganna sempre in rosa

 Giro d’Italia, seconda tappa. Successo del belga  Tim Merlier. La tappa era la Stupinigi-Novara di 179 chilometri. Percorso piatto, con pochi saliscendi ed un finale lineare e veloce. È il primo successo di Merlier in un grande Giro. 

L’ha dedicata a Vuoter Weioandt, il connazionale morto dieci anni fa in una caduta durante la discesa del passo del Bocci.  Una volata affrontata  ad oltre 60 all’ora e qualche gomitata velocisti.

Top Ganna è restato in maglia rosa. Due italiani sul podio ( Nizzolo e Viviani ).

La classifica generale vede sempre al comando Ganna e Affini. Terzo il norvegese Foss, quarto Evenepoel, quinto Almeida. Decimo Gianni Moscon. Dunque tre italiani nella Top ten. Seguino Bettiol (12 ), Ulissi ( 16 ), De Marchi ( 19 ).  Nibali è 50esimo. Precede di una posizione Sagan. Non male per un corridore di 36 anni perlopiu’ reduce da un infortunio non ancora del tutto assorbito. Ma c’è tempo. Siamo solo nella prima settimana.

Le novità di questa edizione n.104 sono diverse. In  termini di sicurezza, ecologia, comportamento in corsa. Torino ha tenuto a battesimo il “ dorsale tricolore “ per il vincitore di tappa.

E sul colletto della maglia rosa è stampato un verso della Divina Commedia per ricordare i 700 anni della morte del Sommo Poeta Dante. È l’ultimo del Purgatorio. Eccolo: “ Disposto a salire le stelle “. Le maglie invece sono sempre quattro: la maglia rosa, icona del Giro d’Italia, che compie proprio quest’anno i 90 anni. Ad indossarla per primo e’ stato Learco Guerra nel 1931. Nella sua Mantova. Sua e dell’amico Tazio Nuvolari. Due giganti dello sport. Poi c’è la maglia bianca, che premia il miglio giovane Under 25; la maglia ciclamino per la classifica a punti. Infine la maglia azzurra per il miglior scalatore.

Lunedì il Giro ancora in Piemonte

Lunedì 10 maggio terza ed ultima tappa in Piemonte, da Biella a Canale di Cuneo di 190 chilometri.

Ancora sprint ma occhio agli strappi. Nella prima metà il percorso è liscio come una a palla di biliardo. Nella seconda è un po’ mosso con tre salite ( Piancanelli, Castino, Manera ) con pendenze che in alcuni punti sono tra l’11 e il 12%. Ad una quidicina di chilometri dall’arrivo c’è lo strappo di Guarene, piuttosto tosto ( in cima la pendenza ha punte del 15%. Gli uomini tre chilometri sono pianeggianti. I “ treni “ dei velocisti daranno battaglia.

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