Giro di Catalogna, 2/a tappa: Ciccone vince in volata, ora è secondo in classifica

Fantastico Ciccone! Lo scalatore abruzzese, con un rapporto indovinato, batte in volata i compagni di fuga Roglic e Evenepoel. Non solo: si porta secondo in classifica generale del Giro di Catalogna a soli 6 secondi da Roglic. Pazzesco Ciccone. In una giornata che sarà difficile dimenticare ha battuto due giganti a braccia alzate. Sul traguardo di Vallter ad oltre 2000 metri di altitudine ha piazzato la zampata vincente.

Giro di Catalogna, tappa indimenticabile

Seconda tappa (su 7) della “Volta a Catalunya 2023”. Dopo la frazione di apertura vinta da Roglic in volata su Evenepoel è arrivata la prima tappa in salita. Partenza da Mataro’, città della provincia di Barcellona ; arrivo a Vallter dopo 164,4 km, gli ultimi dei quali in salita col primo GPM di prima categoria, il Col de Coubet; circa 10 km al 5,5%.

Suggestivo il traguardo a quota 2.135. Solito copione, otto subito un fuga tra cui l’italiano Simone Petilli; tutti corridori di squadre diverse. Il gruppo lascia fare e i battistrada accumulano più di 3 minuti di vantaggio. Si viaggia alla media di 45,5 km/h. La squadra di Roglic (Jumbo Visma) controlla il plotone dettando l’andatura. In evidenza, tra gli scudieri del capitano sloveno, Tobias Foss, Sepp Kuss e Robert Gesink. Così se ne vanno i primi 80 km. A 50 km dal traguardo gli otto fuggitivi registrano il massimo vantaggio (4’30”).

Simone Petilli, primo sul Coll de Courbet

Cala il vantaggio dei battistrada. Sul Coll de Courbet, dopo una salita di 9,2 km al 5,5%   di media (e una punta all’11%), è sceso di un minuto. Sotto i riflettori  va, con pieno  merito, Simone Petilli , 29 anni, comasco di Bellano che passa per primo al valico e guadagna 10 punti per la classifica. Ottimo. La  Jumbo Visma tiene i fuggitivi sotto controllo e guida il gruppo. Ai -30 km la situazione è sostanzialmente immutata (3’05”); ma il gruppo comincia a rosicchiare preziosi secondi. In dieci km ne guadagna una cinquantina. Ai -20 il vantaggio è ulteriormente sceso (2’03”).

Ultimi 15 km, attacco a quota 2150 metri

Finale  con una dura salita di 15,1 km al 7,6% ( due tratti al 18%); comincia la selezione. A 9 km dalla linea d’arrivo il vantaggio dei fuggitivi è di soli 30”. Perdono terreno Bernal e Carapaz, raggiunto ai -6,5  l’unico battistrada rimasto , cioè il britannico Simon Carr. Resta in testa una ventina di corridori. È bagarre. Ancora 7 tornanti.  Guida l’ascesa Chaves, in testa da 4 km, con 29” di margine. Resiste. Ai – 1,1  vanno a bracccarlo tre. Il. Roglic, Evenepoel,Ciccone. Chaves è raggiunto  ai 500 metri dal traguardo. Volata a tre. Giulio Ciccone indovina la traettoria, batte i due super favoriti e vince nettamente.

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