Giovanni Galli: “Gigio, futuro da numero uno al mondo. Meret? Bravo, ma si deve svegliare…”

L’ex portiere di Milan e Napoli presenta la sfida di domenica: “Maldini e Pioli hanno cambiato in meglio club e squadra. Mertens il vero fuoriclasse, Insigne l’arma in più per Gattuso”

Francesco Pietrella

12 marzo – Milano

Quando gli nomini Diallo ti ferma subito: “Non si dica che l’ho scoperto io, ho avuto solo la fortuna di fare le chiamate giuste…”. Perché oggi il talentino ivoriano gioca nello United e ha segnato al Milan in Europa. Suo fratello, Hamed Traoré, è la stellina del Sassuolo di De Zerbi. Giovanni Galli, 62 anni, ex portiere di Milan e Napoli, oltre a presentare la sfida di domenica tra le sue ex squadre, ha parlato anche del golden boy dei Red Devils, arrivato dall’Atalanta per 40 milioni.

Galli, ci racconti il 18enne Amad.

“Ero alla Lucchese, all’epoca lavoravo lì. Un amico venne a trovarmi e disse che aveva tra le mani due giovani talenti. Erano in auto con lui, così mangiammo insieme e poi li portai ad allenarsi col gruppo dei ’99. Apriti cielo, erano due ragazzi di un altro pianeta…”.

E poi cos’ha fatto?

“Non potevano stare in Serie C, così iniziai a fare un po’ di telefonate ai direttori. Chiamai l’Empoli, la Fiorentina, l’Atalanta, pure il Milan. Alla fine Amed andò alla Dea e Traoré all’Empoli. Il primo ha un futuro enorme di fronte a sé, l’ho visto giocare nell’Under 23 e fa la differenza. Ce n’è anche un altro bravo: capelli lunghi ricci, biondi, a vederlo da lontano sembra Puyol. Si chiama Hannibal Mejbri. Un altro fenomeno, si guardi i filmati: lui e Diallo sembrano due brasiliani”.

A proposito di United: il pari sta anche stretto al Milan.

“Credo di sì, ha sopperito alle assenze con compattezza. I rossoneri hanno una grande forza mentale, tutto merito di Pioli. Ha fatto cose straordinarie, ha unito la squadra nel lockdown. Non dimentichiamoci che il Milan, da marzo 2020, ha fatto più punti di tutti”.

I quarti di Europa League non sono utopia?

“Assolutamente no, ma non scherziamo con lo United. Lì davanti ha grandi contropiedisti. Quindi occhio”.

Domenica c’è Milan-Napoli, la “sua” partita.

“Dura fare un pronostico. I rossoneri hanno trovato la quadra dopo un mese un po’ così, agli azzurri manca continuità. Hanno grandi individualità, basti pensare alla super stagione di Zielinski. Pensate, a inizio anno ero straconvinto che avrebbero lottato per lo scudetto…”.

E poi cos’è successo?

“Colpa di tutti. Stimo Gattuso e il suo lavoro, ma quando si ha una squadra così forte la responsabilità è condivisa. Allenatore, giocatori, direttore sportivo, anche il presidente. De Laurentiis è un grande imprenditore, ma a volte si muove come un elefante in una cristalleria. Uno spogliatoio ha i suoi equilibri”.

Milan-Napoli è anche Donnarumma contro Meret.

“Gigio è un fenomeno, che dobbiamo dire ancora? Ha altri due anni di tempo per diventare il portiere più forte del mondo, e per me lo diventerà. Non ho dubbi. Okay Neuer, okay Buffon, ma sono convinto che Donnarumma li supererà”.

Rinnovo obbligatorio, quindi.

“Certo, anche perché fossi in lui ci penserei a lasciare il Milan. Alla fine cosa cambia? Un milione in più non ti sconvolge la vita. Sa cosa lascia, ma non cosa troverà. Anche se vai in grandi big come il Real, il Psg o il City. Il Milan è casa sua, quindi resti dov’è e diventi il più forte del mondo”.

Quanto ha inciso Maldini su questo Milan?

“L’ha cambiato in meglio, non ha soltanto inciso, perché gran parte del merito è suo. Lui rappresenta la società, insieme al tuttofare Massara, mentre Pioli si è assicurato la stima dei giocatori. È il segreto di questo Milan: pochi a decidere, ma buoni. E infatti i risultati si vedono”.

Capitolo Meret: meglio lui oppure Ospina per il Napoli?

“Una premessa: a me viene da ridere quando si parla di gioco coi piedi. Un portiere deve parare, punto. Altrimenti tra i pali ci mettiamo un terzino o una mezzala. Meret, da un punto di vista tecnico, è il portiere più bravo d’Italia, ma si deve svegliare. È introverso, timido, prenda un po’ di ‘cazzimma’ napoletana. Deve far sentire la sua presenza in porta, al momento è questo che gli manca”.

Pioli lo diceva anche di Leao.

“E sono d’accordo. Ha numeri straordinari, ma è un po’ apatico. Ogni tanto ha un atteggiamento in cui sembra che nessuno possa disturbarlo. Quando avrà consapevolezza dei suoi mezzi, diventerà un campione”.

Il ritrovato Osimhen farà svoltare la stagione del Napoli?

“È un attaccante di qualità, ma porta sulle spalle il peso di 80 milioni. Me lo lasci dire, però: il fuoriclasse degli azzurri resta Mertens. Se torna ai suoi livelli, Gattuso lotterà per la Champions. Anche perché il sesto posto non è veritiero considerando la rosa. Ha una grandissima squadra, ora dipenderà da Dries”.

E anche da Insigne, quest’anno a grandi livelli.

“Talento puro, non deve sentirsi il peso del Napoli sulle spalle. A volte non riesce a dare il massimo proprio per questo, ma come si fa a metterlo in discussione? Impossibile, è l’arma in più della sfida”.

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