Gimbo Tamberi, dopo l’oro vince la Diamond League di atletica ed entra nella storia

Ha scritto la storia a Tokyo, ha aggiunto un’altra fantastica pagina a Zurigo: dopo l’oro olimpico in Giappone, Gianmarco Tamberi è il primo italiano di sempre a conquistare il diamante della Wanda Diamond League, il massimo circuito mondiale dell’atletica. Il campione olimpico del salto in alto trionfa nella finale dello stadio Letzigrund con la misura di 2,34 e fa impazzire il pubblico con uno show straordinario, in pedana e fuori: un trascinatore con pochi eguali nell’atletica mondiale.

La gara di Tamberi

Il saltatore delle Fiamme Oro dopo il trionfo per festeggiare tira fuori da una borsa la medaglia d’oro di Tokyo se la mette al collo e, avvolto in un tricolore, va a farsi foto e selfie con il pubblico. E’ perfetto fino a 2,30, con tutte le quote superate alla prima prova, poi ricorre al secondo tentativo per oltrepassare 2,32 e si prende anche un superlativo 2,34 al secondo assalto. Così Tamberi, oltre al trofeo creato dalla celebre gioiellerie Beyer, un’istituzione a Zurigo, porta a casa anche i 30mila dollari del prize money.

Chiuderà la stagione al primo posto nel ranking mondiale superando il bielorusso Nedasekau (bronzo a Tokyo). Intanto al ‘Weltklasse’ riceve l’applauso di tutti gli altri big mondiali, durante e dopo i suoi salti. Ma non solo degli altri campioni, ma anche del pubblico di Zurigo, competente e appassionato. Terminato lo show in pedana con il successo a quota 2.34, cominciano i selfie, gli abbracci, la corsa con il diamante tra le mani. Non lo aveva ancora vinto nessuno, tra gli italiani, ma adeso il tabù è infranto.

Diamond League, spettacolo anche con l’asta

Tamberi diventa anche il quarto a vincere la propria gara al meeting di Zurigo dopo Cova, Panetta e Donato. Ma a Zurigo è spettacolo anche nell’asta, con il solito Duplantis che vince e poi fallisce i tre tentativi al record del mondo con 6.19, mentre in campo femminile la russa Anzhelika Sidorova, campionessa del mondo a Doha, argento olimpico a Tokyo, diventa la quarta donna della storia a superare quota cinque metri, imponendosi con 5.01 sulla pedana del Letzigrund.

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