Gilardino, Dragusin è il passato: “Ora valorizziamo De Winter e gli altri”

Genoa-Torino è alle porte, Alberto Gilardino ha presentato in conferenza stampa il match valido per ventesima giornata di Serie A in programma domani alle 15 allo stadio “Ferraris”: “Abbiamo la necessità di fare una partita gagliarda, la voglia e la determinazione di andare a controbattere colpo su colpo il Torino perché solo così possiamo metterli in difficoltà. Il Toro è una squadra forte fisicamente e strutturata per essere nei piani alti della classifica. Hanno scelte e un gruppo compatto. Affrontiamo una squadra che in queste ultime due-tre settimane ha fatto un percorso importante giovando dal cambio di modulo”.

Genoa-Torino, Gilardino sugli infortunati, Retegui e Malinovskyi

Il punto sull’infermeria: Ekuban è fuori a causa di un risentimento muscolare in questi giorni, Thorsby non è a disposizione così come Puscas è indisponibile. A livello numerico siamo un po’ in emergenza, confido in chi ci sarà. Malinovskyi ha avuto un piccolo problema ma dovrebbe essere a disposizione”.

Retegui: “Retegui è quello che si è visto nella parte iniziale del campionato. Gli infortuni, poi, qualcosa ti tolgono. Sta tornando, la motivazione è tanta. Si riparte, sono diciannove partite e si ricomincia da zero. Il giorne di ritorno è un nuovo campionato. Deve essere così a livello mentale. Dobbiamo pensare solo ed esclusivamente a noi e alla squadra”.

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Genoa-Torino, Gilardino sulla cessione di Dragusin al Tottenham

La cessione di Dragusin al Tottenham: “Lo abbiamo salutato e gli abbiamo fatto un grande in bocca al lupo. Radu, allo stesso tempo, è il passato. Il pensiero ora è su Bani, DeWinter, Vasquez, Vogliacco e Matturro. Dobbiamo cercare di esaltare di più questi giocatori e da parte loro ci deve essere la voglia di alzare un centimetro in più il proprio rendimento in questo girone di ritorno. Si è alzata l’asticella. Le squadre si rinforzeranno e io devo pensare al presente“.

Il premio di valorizzazione di Dragusin incassato dalla Juve: “Se lo avrei meritato io? Ma no. La crescita di Radu vale per me più di tutto. Per un allenatore è gratificante aiutare un giocatore a migliorare, ma ora dobbiamo basarci sul materiale umano che abbiamo a disposizione per migliorare altri giocatori”.

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