Gigio, voglia di… sì! Agguato Juve, ma il cuore dice sempre Milan

Szczesny per Kean l’arma bianconera. I nodi del Diavolo: ingaggio e durata del contratto. La famiglia Donnarumma vota per il rinnovo

I soldi, la carriera e un bivio senza scorciatoie per una partita che conta molto più di tante altre. Domani sera Gigio Donnarumma torna all’Allianz Stadium con un’incredibile forza interiore. Ha tutti gli occhi puntati addosso e non è una novità. Stavolta per quegli sguardi moltiplica l’orgoglio. Con la certezza di essere nella porta giusta. Una settimana fa esatta gli ultrà a Milanello gli hanno parlato chiaro e duro, pretendendo che firmasse prima della grande sfida con la Juve. Lui, lì per lì, ha barcollato, è rimasto amareggiato ma ha retto: la sua passione per il Milan è intatta, in campo ci va con la convinzione di chi si sente rossonero da sempre. A prescindere da quel che accadrà per il nuovo contratto, che proprio le lusinghe della Juventus mettono in discussione.

Corteggiamenti

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Mino Raiola sta facendo il suo lavoro e raccoglie le proposte (da 10 milioni netti all’anno) mentre lui continua ad allenarsi con la massima concentrazione. I suoi compagni di Nazionale domani saranno avversari come tutti gli altri. E nei suoi ricordi quella beffa del (dubbio) rigore di Dybala al 97’ lo spinge a tenersi lontano dal guado. Quella sera del 10 marzo 2017 urlò la sua rabbia contro i simboli bianconeri. Una scena che in quei frangenti confermò l’attaccamento di Gigio alla sua maglia. E anche in questi giorni il senso di appartenenza sembra avere il sopravvento. Gli ultimi sussurri dall’enclave milanista parlano di un Donnarumma concentrato, per nulla distratto dai continui riferimenti al suo futuro. Non a caso lui e la sua famiglia hanno accolto con soddisfazione lo stop alle trattative annunciato da Paolo Maldini. L’intervento della società è servito a calmare le acque, allontanando lo spettro di un tacito patto con la tifoseria più oltranzista. E ciò dà forza al partito degli ottimisti. Già 4 anni fa papà Alfonso, mamma Marinella, la sorella Nunzia e il fratello Antonio ebbero un ruolo cruciale nei momenti della grande decisione. Addirittura in quelle burrascose settimane Mino Raiola fu messo all’angolo, visto che lui non era convinto della scelta di affiancare il fratello maggiore Antonio con quel contratto da 1 milione netto all’anno.

Surplace Juve

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Rispetto ad allora c’è una sostanziale novità: il Milan non sta mettendo nel conto il prolungamento anche per Donnarumma senior e, paradossalmente, questa mossa rafforza la consapevolezza di Gigio. Lui è libero di scegliere, senza condizionamenti. E in queste fasi delicate non si sottovaluti il parere della sua compagna Alessia. La coppia si trova bene a Milano, non avverte l’esigenza di fare le valigie. Semmai c’era stata l’opportunità di andare a Parigi: ma anche allora i due non mostrarono alcuna frenesia. E poi non vanno sottovalutate le incognite legate alla strategia della Juventus. Non è un mistero che l’offerta di Fabio Paratici sia legata all’uscita del portiere Szczesny: per lui ci sono delle opzioni in Premier League. Può piacere all’Everton, come al Chelsea. In particolare al club di Agnelli andrebbe più che bene uno scambio tra il proprio portiere polacco e Moise Kean, di ritorno dal prestito al Psg. Anche i francesi, però, vogliono riscattare l’attaccante cresciuto in bianconero e gestito (anche lui) da Raiola. Al momento, però, tutti questi intrecci non hanno nulla di concreto. E questo crea un clima di incertezza.

Aria di sì

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Ovviamente l’esito della volata per la qualificazione in Champions League può incidere non poco in questa vicenda. Tuttavia a bocce ferme Donnarumma convive con una voglia di sì, di un nuovo sì al suo Milan. Sarà possibile? Lo vedremo nelle prossime settimane perché la differenza tra domanda ed offerta resta sempre: Maldini e Massara sono fermi a quota 8 milioni e non intendono andare oltre. Al momento, quindi, c’è una distanza di 2 milioni netti. È un divario colmabile? A sentire le parti in questo momento no. Ma è evidente che la partita è ancora tutta da giocare. Gli aspetti economici sono chiaramente decisivi, ma è altrettanto importante che maturino altri eventi prima che le parti si risiedano attorno ad un tavolo.

Le insidie

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Nella dialettica all’orizzonte possono avere un peso decisivo un sostantivo (clausola) e un aggettivo (biennale). Nella strategia dell’agente italo-olandese, infatti, ci sono due opzioni caratterizzanti per il rinnovo: pattuire una cifra (non alta) per l’eventuale vendita e prolungare il contratto al massimo per due anni, in modo da tenersi la porta aperta per una cessione a medio termine. Il Milan a tempo debito ha anche ragionato su queste variabili, ma poi tutto è passato in secondo piano. Non ci si sorprenda, però, se questi argomenti tornassero d’attualità. Vorrebbe dire che davvero Gigio vuol restare.

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