Ghana, il governo promuove due giorni di digiuno e preghiere per la nazionale

Visti gli scarsi risultati delle ultime uscite, d’accordo con la federcalcio locale, il presidente ha deciso di rivolgersi “in alto” per cambiare le sorti delle Black Stars: venerdì è toccato ai musulmani, domani sarà la volta dei cristiani

Radio France International, emittente molto seguita in Africa, qualche settimana fa aveva fatto arrabbiare i camerunesi dopo aver mandato in onda un servizio in cui raccontava di come i Leoni Indomabili facessero ricorso alla magia nera per riti propiziatori in vista del Mondiale. Il presidente della federcalcio locale, l’ex Inter Samuel Eto’o, aveva risposto con un piccato comunicato stampa. Il Ghana ha invece deciso di affidarsi a una pratica che nulla ha a che vedere con la macumba, anzi, l’esatto opposto: due giorni di digiuno e preghiera per tutta la popolazione. In fondo le Black Stars ne hanno bisogno, visto che si presenteranno in Qatar col peggior ranking Fifa, 61° posto, di tutte le 32 partecipanti.

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Il cambio di allenatore sinora non ha dato i risultati sperati, con due sole vittorie in 12 partite nel 2022. Dopo la disastrosa eliminazione dello scorso gennaio in Coppa d’Africa nella fase a gironi, Milovan Rajevac era stato esonerato, al suo posto Otto Addo (ex calciatore del Borussia Dortmund, dove ora fa il talent manager, nato in Germania ma di origini ghanesi), che ha portato il Ghana al Mondiale (sarà la quarta partecipazione) battendo la Nigeria nel doppio confronto degli spareggi.

Ma da allora la nazionale di Accra sembra aver fatto solo passi indietro. Ecco allora che governo e federazione hanno deciso di rivolgersi a forze ultraterrene nella speranza che le cose cambino. Oltretutto, mettendo d’accordo musulmani e cristiani. Venerdì è toccato infatti ai seguaci dell’Islam digiunare e pregare per le Black Stars, mentre domani sarà la volta della popolazione cattolica, che rappresenta il 71% dei ghanesi. Il Ghana è inserito nel girone H con Portogallo, Corea del Sud e Uruguay, squadra che nel 2010 lo eliminò ai quarti. Basterà? In Africa c’è un detto: “Ciò che Dio non può fare, non esiste”. Ma non si capisce perché dovrebbe avercela con portoghesi, coreani e uruguaiani…

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