Germania sotto processo. Löw: “La colpa è tutta mia, auguro il meglio a Flick”

I giornali tedeschi ironizzano, gli ex nazionali pungono e Bierhoff guarda avanti: “Abbiamo l’ambizione e la pretesa di restare tra le grandi. Lavoreremo per questo, dopo questa grande delusione”

Dal nostro inviato Pierfrancesco Archetti

30 giugno – Milano

Ironia più che veleno. La Germania è delusa ma evita toni apocalittici e si rifugia nel sarcasmo dopo l’eliminazione della nazionale agli ottavi dell’Europeo in seguito alla sconfitta per 2-0 a Wembley. “Goodbye” titola il quotidiano Abendzeitung. “Bye bye Jogi” gli fa eco la “Tz”. E la “Bz” di Berlino prende spunto dal coro “Football’s coming home” per titolare “Germany’ s coming home”. Non c’erano troppe illusioni su una nazionale che si era dimostrata incostante durante la prima fase, rischiando l’eliminazione contro l’Ungheria. Ma la prima gara a eliminazione diretta contro un rivale storico e spesso battuto come l’Inghilterra poteva dare l’illusione di trasformare la squadra di Löw. Invece “l’era di Jogi finisce in maniera molto amara”, scrive la Bild.

EX SCATENATI

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Al solito gli ex nazionali, ora commentatori per tv e giornali, non hanno invece risparmiato le accuse: “Una squadra senza orgoglio, volontà e spirito da combattimento” ha detto Lukas Podolski alla Bild. “Si vedeva dalla facce che non c’era reazione, erano quasi indifferenti. Se fosse scoppiato un incendio nello stadio loro sarebbero restati in campo facendo finta di niente”. L’ex interista ha lasciato l’Antalyaspor ma non avrà problemi economici. Ha firmato un contratto triennale con la tv Rtl per diventare giudice a un reality. Compenso stimato: sei milioni di euro. Michael Ballack invece a Magenta tv ha spiegato: “Non ci sono alibi per questa sconfitta”. Fra le altre accuse, quella di un sistema tattico (difesa a tre) accettato a denti stretti dai giocatori (ma l’Inghilterra si è messa a specchio), un centrocampo senza idee nella coppia Kroos-Gündogan mentre con Kimmich e Goretzka si sarebbe replicato l’asse centrale del Bayern. Inoltre al tecnico viene rimproverato anche di aver ignorato a Wembley Musiala. Ma Löw ha risposto a tono già subito dopo la partita: “Musiala è bravo ma non cosi avanti come si pensa”.

LA DIFESA

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Löw e Bierhoff hanno stilato il bilancio dell’Europeo nell’ultima conferenza stampa del giorno dopo la partita: “La responsabilità dell’uscita è tutta mia, ho sempre avuto fiducia nella squadra. Il mio cuore batterà sempre per la nazionale, faccio gli auguri al mio successore Hansi Flick”, ha ripetuto l’allenatore senza entrare troppo nelle pieghe delle accuse perché “è troppo presto”. “Forse ci è mancata l’esperienza nei momenti decisivi”. Bierhoff ha difeso il livello della nazionale: “Non posso essere contento che si parli di noi come outsider e non più come favoriti, dopo due eliminazioni precoci. Siamo la Germania e abbiamo l’ambizione e la pretesa di restare sempre tra le grandi. Lavoreremo per questo, dopo questa grande delusione”.

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