Germania, dopo il 6-0 dalla Spagna si cambia? Su Löw c’è l’ombra di Rangnick

I tedeschi non perdevano 6-0 dal 24 maggio del 1931, quando lo scivolone arrivò contro l’Austria. E l’allenatore che fu vicino al Milan strizza l’occhio alla federazione

Tutto in discussione, dalle idee alla qualità. Ma non basta, perché in realtà sono tutti in discussione. Anche giocatori e allenatore. L’umiliante e sconvolgente sconfitta di ieri ha inevitabilmente allarmato la Germania. I tedeschi non perdevano 6-0 dal 24 maggio del 1931, quando lo scivolone arrivò contro l’Austria. La sconfitta fa male anche perché scoperchia limiti che in realtà non sono né recenti né improvvisi: nelle 8 partite giocate nel 2020 la Germania ha incassato 16 gol. Prima di ieri già Svizzera e Turchia (non due giganti…) erano riuscite a segnare 3 reti in 90 minuti contro i tedeschi. E nelle più recenti 9 partite disputate (compresa l’ultima del 2019), fra Irlanda del Nord, Ucraina e altre nazionali abbordabili, solo contro la Repubblica Ceca, in amichevole, la Germania ha mantenuto la porta inviolata. Non un caso che qualcuno metta in dubbio anche la posizione di Joachim Löw. E già da qualche settimana si cerca di tirare in ballo Rangnick.

La panchina

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L’attuale commissario tecnico tedesco ricopre, ininterrottamente, il ruolo dal 2006. Prima, per due anni (2004-2006) è stato il secondo di Klinsmann, all’epoca allenatore della Germania. In un ruolo o nell’altro, dunque, Löw siede sulla panchina tedesca da ben 16 anni. Con lui la nazionale tedesca è diventata campione del mondo nel 2014, ha vinto la Confederations Cup nel 2017, è arrivata in finale agli Europei nel 2008, venendo eliminata solo in semifinale ai Mondiali del 2010 (dopo aver eliminato, travolgendole di gol, l’Inghilterra di Capello e l’Argentina di Maradona) e agli Europei del 2012 e del 2016. Nelle ultime stagioni però i risultati non sono stati soddisfacenti: nel 2018 è stata eliminata, per la prima volta nella storia, alla fase a gironi dei mondiali, nel 2019 ha raccolto appena 2 punti (sui 12 a disposizione) nel girone di Nations League con Francia e Olanda, fino all’umiliante sconfitta di ieri. Oggi anche la Bild riflette sul futuro di Löw: “È forse giusto ragionare su alternative come Rangnick e Kuntz? Bierhoff prima della partita aveva detto che l’allenatore deve esser valutato in base ai risultati”. Al termine della gara di ieri Bierhoff, direttore tecnico della nazionale tedesca, è però rimasto equilibrato: “La fiducia in Löw è totale, nemmeno questa partita cambia nulla a riguardo”. Più agitato Löw, che questa mattina era già in piedi prima delle 7 e che sorseggiava un caffè, nell’albergo di Siviglia, camminando avanti e indietro: “Non dovete chiedere a me se mi devo preoccupare del mio futuro – ha spiegato a fine partita –. Lo dovete chiedere ad altri. Non posso rispondere a questa domanda”.

RANGNICK

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A inizio settimana, intervistato da Sport 1, Rangnick aveva ammesso che avrebbe piacere, un giorno, a ricoprire il ruolo di commissario tecnico della Germania: “Credo che sia un incarico che interessi tutti gli allenatori tedeschi – ha spiegato –. Al momento però non si pone il problema, perché abbiamo il ct che nel 2014 è diventato campione del mondo”. Ora il punto di vista di qualcuno in federazione potrebbe cambiare. Perché dopo il 6-0 di ieri è in discussione tutto. E tutti.

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