Gerhardt, il colpo del Wolfsburg: soffiato alle big per 13 milioni e mezzo

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Gerhardt, il colpo del Wolfsburg: soffiato alle big per 13 milioni e mezzo

E’ un centrocampista, può giocare nel ruolo di regista ma anche come mezzala, ha 22 anni, arriva dal Colonia ed è uno degli osservati speciali del ct Löw.

ROMA – Il legame commerciale non si è sciolto, sulle maglie c’è sempre il marchio della Volkswagen, che ha deciso però di ridurre i suoi investimenti nel calcio: ecco perché il Wolfsburg, allenato da cinque stagioni dallo stesso allenatore, Dieter Hecking, ha scelto la strada dell’autofinanziamento già da un paio di stagioni. Un matrimonio, quello con l’azienda tedesca, che non riguarda comunque solo la sponsorizzazione: la Volkswagen controlla il pacchetto azionario del club e ha dato il suo nome anche allo stadio, ma ha imposto un taglio ai rifornimenti per il budget. I conti devono rimanere in equilibrio, una linea guida rispecchiata dalle ultime manovre di mercato: quarantanove milioni spesi e cinquanta incassati, grazie alle partenze di André Schürrle al Borussia Dortmund per 30 milioni, di Bas Dost allo Sporting Lisbona (10), di Max Kruse al Werder Brema (7,50) e del difensore brasiliano Dante, ex Bayern Monaco, passato ora al Nizza (2,5).

GRAFITE E DZEKO – Il Wolfsburg ha chiuso lo scorso campionato all’ottavo posto. E ha battezzato sabato la sua stagione numero 23 in Bundesliga vincendo per 2-0 in casa dell’Augsburg. Sette anni fa aveva rovesciato ogni pronostico e vinto addirittura il campionato tedesco per la prima volta nella sua storia: era il 2009, la squadra era allenata da Felix Magath, a fare la differenza furono il centravanti brasiliano Grafite (capocannoniere con ventotto gol) e il suo gemello Edin Dzeko (ventisei reti). Non è stato l’unico lampo: nel 2015 sono arrivate anche la Coppa di Germania e la Supercoppa. 

IL MERCATO – L’obiettivo del Wolfsburg, adesso, è quello di lottare in Bundesliga per un posto in Europa. Ha scommesso, in estate, sul rilancio di Mario Gomez, bocciato dalla Fiorentina e reduce da una stagione brillante nel Besiktas (33 partite e 26 gol). Ha sfiorato anche l’acquisto di Simone Zaza, che la Juve ha poi girato al West Ham. Gomez ha 31 anni e ha rappresentato quasi un’eccezione nelle strategie del Wolfsburg proprio come l’altro ex viola Jakub Blaszczykowski (30): il club, infatti, è abituato lanciare talenti e a collezionare plusvalenze (Kevin De Bruyne per settantaquattro). E la strada dei giovani, comunque, non è stata tradita neppure in questa stagione, come hanno dimostrato gli arrivi del difensore centrale olandese Jeffrey Bruma (1991, due titoli con il Psv Eidhoven) e dell’ala sinistra Josip Brekalo (1998), ex Dinamo Zagabria.

LA SCELTA – L’investimento più pesante è stato effettuato per il centrocampista Yannick Gerhardt, ventidue anni, mancino, regista oppure mezzala, diventato subito una pedina chiave nel 4-2-3-1 del tecnico Hecking. Il suo cartellino è costato tredici milioni e mezzo di euro, Gerhardt è arrivato dal Colonia e fa parte della nazionale tedesca Under 21. Sostanza e qualità, lavora con saggezza davanti alla difesa, cattura tanti palloni e orchestra la manovra con ordine. Può diventare una delle sorprese della stagione: si è messo in luce in Coppa di Germania contro l’Fsv Frankfurt (2-1) ed è salito in cattedra nel debutto in campionato con la maglia del Wolfsburg, durante la sfida con l’Augsburg (2-0).

LA STORIA – Gerhardt è nato a Würselen, è alto un metro e 84, ha firmato un contratto fino al 2021, proviene dalla scuola del Colonia. Nel 2013-14 era stato uno dei protagonisti della promozione della squadra biancorossa e nelle successive due stagioni in Bundesliga ha richiamato l’attenzione dei grandi club. Il Wolfsburg si è mosso in anticipo, bruciando il pressing del Borussia Dortmund e del Bayer Leverkusen. Quarantacinque presenze totali in Bundesliga, tra il 2014 e il 2016, tre gol e cinque assist. Peter Stöger, classe 1966, è l’allenatore che ha saputo valorizzarlo di più nel Colonia. Gerhardt è nella lista degli osservati speciali del ct Joachim Löw, che ha già cominciato a progettare la Germania in vista del Mondiale del 2018.

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