Genoa-Napoli, l’ombra del virus

K2 crolla sulla testa di Gattuso. Che il Napoli non entusiasmi è palese, per carità, ma lo è altrettanto che da troppo tempo ormai Rino è  costretto ad affrontare un problema dietro l’altro. Gli ultimi ieri, nell’ordine: di buon mattino il club annuncia la positività al Covid di Ghoulam; poche ore dopo, in occasione della rifinitura, diventa ufficiale l’esclusione dalla formazione titolare di Insigne, non al meglio e soprattutto molto stanco; e poi, all’ora del tè, la società comunica anche la positività di Koulibaly.

Una sequenza micidiale di colpi: jab, gancio e montante da ko. Il giro del mondo della iella in 84 giorni: dall’infortunio di Osimhen del 13 novembre a ieri. Più o meno tre mesi in cui Gattuso – e dunque la squadra – ha perso: Victor, tra l’altro contagiato in Nigeria nel corso delle vacanze di Natale (con tanto di festa-assembramento di complenno senza mascherine); Mertens, atteso mercoledì dopo un ciclo di terapie in Belgio; Koulibaly una prima volta; Fabian per il virus; e ora anche Ghoulam e Kalidou per il Covid, entrambi asintomatici. La maledizione napoletano-genoana, verrebbe da dire, considerando che i primi contagi azzurri risalgono proprio all’incrocio con l’inconsapevole cluster del Genoa della partita d’andata (Elmas e Zielinski). Non è vero ma ci credo, avrebbe detto Eduardo. In questo caso la cosa più calzante sembra un grande in bocca al lupo a tutti: ieri sera a Genova, anzi poco dopo la mezzanotte, i giocatori sono stati sottoposti a un altro giro di tamponi come da protocollo. E l’ansia dei risultati, questa volta, è notevole.

Quanti contagi al Napoli!

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Quanti contagi al Napoli!

L’attesa

E allora, i danni e la beffa. Il Napoli barcolla senza il gigante della difesa e poi trema in sala d’aspetto: la positività di due uomini dello spogliatoio è un problema molto serio e la curva dei contagi, dei tempi di incubazione, è decisamente ingestibile. In questo caso specifico però, o meglio dopo la notizia relativa a Ghoulam, tutti gli abitanti del pianeta azzurro hanno subito temuto anche per Koulibaly: i due, fratelli più che amici, trascorrono molto tempo libero insieme. Martedì, alla vigilia della partita con l’Atalanta, tutti i tamponi del gruppo squadra erano risultati negativi, ma poi giovedì il mancino d’Algeria ha sottoposto privatamente l’intera famiglia a un giro di test e sono venute fuori la sua positività e quella di un suo familiare.

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