Gauthier Mvumbi Thierry, il bomber “ciccione” del Congo super star ai mondiali di pallamano VIDEO

È una favola d’altri tempi. Una storia che sta facendo il giro del mondo. Protagonista un ciccione del Congo, pivot ai Mondiali di pallamano in Egitto. Tre partite, 13 gol (su 14 conclusioni). Giocando una manciata di minuti. Di più non può. Pesa 138 kg per quasi due metri di altezza. Ha una pancia debordante che ricorda certi birrai bavaresi al quinto litro. Si chiama Gauthier Mvumbi Thierry ha 26 anni. Una montagna di ciccia e muscoli. È nato a Chartres, nord ovest della Francia, da genitori congolesi. “ Gioco solo per divertirmi. Il resto conta poco. Certo mai avrei pensato di fare un Mondiale. La vita è proprio strana. A volte pure bizzarra. Ora torno a casa. Siamo stati eliminati da squadroni ma usciamo a testa alta”.

Un torneo con 32 Paesi. Gli Usa fermati dal Covid

I Mondiali sono iniziati il 13 gennaio con 32 squadre al via (gran finale domenica 31). Una partenza piuttosto in sordina. Ci ha pensato il ciccione africano a svegliare i media del pianeta. Ed è stato un festival di video, social, YouTube, interviste. Tutti sorpresi, increduli, incantati. Gauthier Mvumbi Thierry è stato seguito soprattutto dopo il pirotecnico debutto con l’Argentina. Quattro gol in 11 minuti. I dirigenti organizzatori della Internazionale Handball Federation (IHF) non credevano ai loro occhi. “ Ma da dove esce questo fenomeno? Chi lo conosce? Ma come fa con quella panza? E dove trova l’agilità “. E giù telefonate a Basilea (Svizzera), sede della potente federazione (246 affiliate, alle Olimpiadi dal 1972) per capire il mistero.

Cadute acrobatiche molto spettacolari

Tutti si aspettavano le star riconosciute come il norvegese Sander Sagosen (65 gol agli Europei) o il terzino cubano in forza al Quatar, Frankis Carol, uno che ha la legnata da lontano, un play maker  che  gioca di fronte alla porta implacabile come una guardia svizzera. Ed invece è spuntato Mvumbi, maglia numero 15; forza, resistenza (quanto basta), velocità di rientro. Abile sula linea dei sei metri davanti alla porta. Una boa. Non partecipa alla circolazione della palla, il suo ruolo di pivot gli chiede soprattutto di “ fare i blocchi” per liberare un compagno marcato o di cercare un corridoio che permetta di andare al tiro a rete. E in questo è un mago. Sa allargare la difesa avversaria. E quando quelli abboccano si gira rapidamente e con una caduta molto spettacolare va al tiro.

La leggenda Nba Shaquille O’Neal lo applaude

Dagli States si è fatto vivo Shaquille O’Neal il gigante storico (m.2,16; 147 kg , numero 53 di scarpe) della NBA, del Team USA (oro ai Mondiali del 1994 in Canada, oro alle Olimpiadi di Atlanta due anni dopo), stella dei Lakers (tre titoli). Ottavo marcatore NBA di tutti i tempi con 19 anni di carriera invidiabile sul groppone. Insomma, una leggenda. Oggi fa il rapper, l’attore, l’opinionista in tv. “The Diesel” – uno dei suoi nomignoli – ha chiamato il ragazzone del Congo. Ammirato dalla sua forza è agilità. Lo vorrebbe negli USA. Mvumbi, sorpreso, ha ringraziato. Per ora non se ne fa niente. Torna Cenerentolo, a giocare in quarta divisione francese. Praticamente torna nell’ombra, tra i dilettanti. La favola è finita. Forse.

Le campane a festa della cattedrale di Chartres

La sua città (40mila abitanti) è pronta a festeggiarlo. Le campane della storica Notre-Dame – capolavoro gotico ultimato nel 1220 – sono preparate. Il gigante nero merita l’abbraccio dei suoi. Oggi in Francia è popolare (quasi) come un vincitore di un Tour. Le favole piacciono sempre.

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