Gattuso resta in sella, ma questo Napoli è troppo fragile. Urge scossa con la Juve

De Laurentiis ha deciso: non si cambia per ora. Ma a parte Lozano la squadra è apparsa sfibrata mentalmente nel momento più importante della stagione

Il giorno dopo la quiete è soltanto apparente. Su Napoli splende il sole, mentre sul Napoli le nubi incombono minacciose. Nell’immediato non sono previste novità assolute, si continua a riflettere negli uffici romani di Aurelio De Laurentiis. Ma decisioni forti dovrebbero essere escluse. Rino Gattuso andrà avanti, anche se la fiducia è soltanto di facciata. Il Napoli è a pezzi, pur valutando gli alibi per le tante assenze, si fa fatica ad accettarne i risultati. Anche a Bergamo la squadra è apparsa disorientata, depressa e in balia dell’avversario, tranne in quel quarto d’ora della ripresa che è servito soltanto per illudere quei tifosi che credono ancora in questo progetto.

Crollo psicologico

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Il problema, a questo punto, non è soltanto tecnico-tattico. Il Napoli si è scoperto fragile, la stessa condizione dalla quale non riesce a venire fuori nemmeno uno dal carattere forte come Gattuso. Mentalmente, i giocatori sono distrutti, prima di ogni analisi tecnica andrebbero affidati ad uno psicologo. Hanno bisogno di sbloccarsi, di cacciare via i timori e le paure che ne stanno compromettendo la stagione. Non c’è più la forza di reagire e quel poco di volontà che resta è sopraffatta dagli errori dei singoli. Si sbaglia tanto, perché la squadra non è tranquilla, è sotto esame in ogni momento. E sabato pomeriggio è attesa dalla sfida con la Juve, preludio alla gara di Europa League, in Spagna, contro il Granada. Due tappe importanti che potrebbero dare un’indicazione attendibile sulla reale condizione, fisica e mentale del gruppo, allenatore compreso.

Bandiera Lozano

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Sta toccando al messicano il ruolo di trascinatore. Hirving Lozano è l’unica novità positiva del momento. Anche ieri sera è stato determinante per quel quarto d’ora di reazione, segnando anche l’unica rete. Gattuso ha avuto il merito di averlo rigenerato, di averlo riportato ad alti livelli, dandogli la possibilità di esprimere al meglio le proprie qualità. Ma l’attaccante è solo, il suo impegno non è supportato dai compagni. Il rientro di Osimhen sarà sicuramente un vantaggio per il suo gioco. Ma il nigeriano è ancora molto lontano dalla forma migliore.

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