Gattuso, il giorno dopo. Napoli è spaccata: quanto durerà? Intanto, ADL…

Il tecnico, dopo il duro sfogo post Verona, sa bene che il suo destino è legato a…

Il giorno dopo ci si interroga sul futuro prossimo. E, soprattutto, sull’ultima sparata di Rino Gattuso, contro Aurelio De Laurentiis e l’ambiente napoletano. Un attacco duro, forte, probabilmente inaspettato dopo che lo stesso allenatore aveva già esternato al termine della gara di coppa Italia, contro lo Spezia. Era parso che con quello sfogo, Gattuso si fosse liberato di quel peso che da diversi giorni lo teneva schiacciato su se stesso, dopo che da più parti gli era arrivato l’invito a dimettersi e dopo aver letto, a destra e a manca, dei contatti avuti dal presidente con Rafa Benitez e un altro paio di allenatori (Mazzarri e Allegri). Invece, non è andata così. Ieri sera, dopo aver battuto a fatica il Parma, il tecnico calabrese si è presentato dinanzi alle telecamere e ha aggiunto il resto. Parole ancora più dure, che hanno investito De Laurentiis e la sua correttezza nel rapporto e l’ambiente che non trasmette serenità. Un seguito che, al momento, non dovrebbe avere conseguenze, ma che i vertici del club terranno nella dovuta considerazione nel valutare la questione futura. L’impressione è che l’esperienza napoletana di Gattuso sia finita qui, resta soltanto da capire se si arriverà a fine stagione o si chiuderà anzitempo. Ma questo dipenderà soltanto dai prossimi risultati.

CRITICHE

—  

Le esternazioni dell’allenatore non sono state apprezzate dal popolo social. Le critiche non sono mancate e c’è chi, addirittura, invita il club a esonerarlo. D’altra parte, questa è la città dove non esiste l’equilibrio, le mezze misure. O è tutto bianco o è tutto nero, il grigio non è contemplato. Così come ci si può esaltare per il 6-0 alla Fiorentina così ci si deprime sette giorni dopo per la sconfitta di Verona. Si passa facilmente dai discorsi scudetto al fallimento. Ed in questo vortice c’è finito pure Gattuso, personaggio dal carattere forte, che pur di difendere i propri ideali e il proprio lavoro, non ha esitato a mettersi contro De Laurentiis e la maggior parte del tifo napoletano. Nella sua stessa situazione si è trovato Carlo Ancelotti, suo grande amico, poco più di un anno fa, a cui lui stesso è succeduto. Ma la compostezza dell’attuale tecnico dell’Everton nel chiudere il suo rapporto con il Napoli, è stata di uno spessore diverso e molto apprezzata.

SILENZIO

—  

Il silenzio del presidente non deve intendersi come un momento di debolezza. Chi lo conosce sa bene che prima di ogni decisione, lui ama valutare e confrontarsi coi suoi più stretti collaboratori. Cosa che ha fatto anche in queste ore, decidendo di non ribattere al tecnico per non disturbare il suo lavoro e quello della squadra che dopo domani dovranno giocare la gara d’andata della semifinale di Coppa Italia, contro l’Atalanta. E poi, ci sarà la trasferta di Marassi, per affrontare il Genoa. Sa bene, Gattuso, che a queste due partite è legato il suo destino. Come lui stesso ha detto, se non dovesse andare bene, si ritroverebbe nuovamente in discussione. Il fatto è che in discussione lui c’è già e ci resterà fino al termine della stagione prima di essere congedato.

Precedente Mayoral si è preso la Roma, e 50 anni dopo va a caccia di un record Successivo Razzismo, Balotelli all’attacco: “D’Eusanio? La sua frase più grave di una bestemmia”